Approposito di controllo delle menti
Sono andato a questo spettacolo
e devo dire che per quello che ho sentito
sono rimasto parecchio scosso..
Se vi capita di trovarlo nuovamente nelle sale di qualcheteatro
ve lo consiglio vivamente!
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 | VIRUS.
L'INVENZIONE DELLA REALTA' | | |
Comincia come una favola, con una scena spoglia in cui si muove un solo attore che ha il dono della affabulazione, la carica positiva di un pedagogista e una velocità narrativa rara.
Ma Virus. L’invenzione della realtà scivola ben presto in una protesta indignata, che dissipa la nebbia dell’informazione di massa e i luoghi comuni nati e mantenuti intorno all’AIDS.
In due ore leggere e velocissime, Alessandro Pozzetti si improvvisa scienziato, disegna grafici e tabelle, coinvolge il pubblico nei suoi calcoli matematici. Tutto per porgere alcune domande semplici e agghiaccianti: l’Aids è una malattia virale? Se sì, perchè non risponde alle leggi della virologia e a quelle della epidemiologia? Soprattutto, perchè non risponde al buon senso?
Attraverso la ricostruzione - inusitatamente leggera - di un fenomeno complesso, lo spettacolo propone allo spettatore la montagna di dati e informazioni scientifiche raccolte dagli autori in oltre due anni di lavoro, per instillare il legittimo dubbio di una realtà inventata dall’establishment della scienza medica e proiettata ad alta definizione dai media planetari.
Quello che è certo è che l’Aids ha macinato migliaia di vite producendo un business miliardario in dollari e marchiando l’anima collettiva con un incubo archetipico: il sesso, il sangue, il contagio.
E se tutte quello che è stato, fosse stato in un modo del tutto diverso?
E se non ci fosse trasmissione?
E se il Virus Hiv fosse innocuo?
Se l’AZT, farmaco usato contro l’Aids, avesse ucciso centinaia di migliaia di persone?
Uno spettacolo che inquieta, fa discutere e arrabbiare, che non lascia indifferenti: e se queste parole vi sembrano quelle di una favola, preparatevi a conoscere i lupi.
Virus. L’invenzione della realtà ha debuttato nel luglio 2002 al festival Santarcangelo dei Teatri.
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[Modificato da Tiziano A. 20/01/2004 0.04]
Tiziano A.
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"La scienza non è nient'altro che una perversione
se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell' umanità". Nikola Tesla