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C'è un uomo-pesce nel Mar Caspio

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2005 21:07
02/05/2005 21:07
 
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http://www.horrormagazine.it/notizie/1036/

Una creatura marina dall'aspetto umanoide avvistata sulle coste di
Azerbaijan e Iran.
Nel corso degli ultimi due anni, i residenti di alcune zone costiere
dell'Iran e dell'Azerbaijan, nel sud-ovest del Mar Caspio, avrebbero
segnalato la presenza di una creatura anfibia il cui aspetto viene descritto
come somigliante a quello di un essere umano.
Nel marzo di quest'anno il resoconto di alcuni testimoni oculari, membri
dell'equipaggio del motopeschereccio azero Baku, è stato pubblicato in Iran
dal quotidiano Zindagi. La notizia è stata quindi ripresa sulle pagine russe
della Pravda, che cita i contenuti dell'articolo.

"Quella creatura nuotava accanto alla nave, seguendone da parecchio tempo la
rotta", dichiara il capitano Gafar Gasanof. "All'inizio pensavamo fosse un
grosso pesce, poi abbiamo notato dei capelli sulla testa del mostro, e le
pinne parevano davvero strane... la parte anteriore del suo corpo era munita
di braccia!"

Al rientro in Azerbaijan, nessuno prese sul serio il comandante del
peschereccio. Il suo racconto suonava troppo ridicolo, specie a chi pensava
che l'uomo potesse aver alzato un po' il gomito mentre si trovava a bordo.
Subito dopo la pubblicazione dell'intervista, invece, gli uffici del
giornale iraniano si sono ritrovati sommersi dalla posta dei lettori, i
quali sostenevano la storia come un'ennesima dimostrazione dell'esistenza
del cosiddetto "uomo del mare". Le numerose lettere precisavano che molti
pescatori avevano ripetutamente visto la sconosciuta creatura, sia in mare
che a riva, dopo che i vulcani sottomarini nella zona di Babolsera erano
tornati in attività a febbraio, e a seguito dell'intensificarsi delle
estrazioni di petrolio in mare aperto.

Ogni diretto testimone sembrava fornire una simile descrizione del presunto
umanoide marino. Fra i 165 e i 168 cm. di altezza, corporatura robusta,
stomaco prominente e squamato a pettine. Braccia e gambe che appaiono più
tozze e pesanti di quelle d'una persona di media costituzione; le estremità
pinnate, con quattro dita nelle mani palmate, munite di artigli. La pelle di
un pallore lunare, con dei capelli di colore nero e verdastro. La figura
avrebbe poi grandi occhi tondi, spine su una protuberanza a becco che
ricorda il muso dei delfini, e una bocca piuttosto larga, sporgente nella
parte superiore delle fauci, mentre il labbro inferiore degrada direttamente
sul collo, in assenza del mento.

Gli iraniani chiamano questo essere Runan-shah, "il padrone del mare e dei
fiumi". Alcune storie lo descrivono mentre si accompagna a enormi banchi di
pesce, altre narrano che le acque in cui nuota diventano cristalline,
restando così limpide per giorni. Secondo qualche pescatore, i pesci presi
nella rete possono sentirlo mentre risale dal profondo del mare, e producono
suoni gorgoglianti al suo approssimarsi, appena percettibili, come in
risposta al simile e gutturale richiamo emesso dalla creatura.
Sempre a quanto riporta la Pravda, ancora nel maggio scorso il misterioso
uomo marino era stato visto da diversi pescatori azeri, che vivono nei
villaggi fra le città di Astara e Lenkoran.

Chissà, forse c'è ancora in giro una colonia di abitatori del profondo,
scampati alla rovina della lovecraftiana Innsmouth per rifugiarsi in un mare
più remoto e tranquillo. O meglio, lasciandoci avvincere dalla suggestione
del tutto, potremmo sognare che a prosperare nel Caspio sia il povero
gill-man de Il mostro della laguna nera, dal film di Jack Arnold del 1954.
Lontano dalle natie dolci acque amazzoniche, ma finalmente al sicuro dai
sequel cinematografici, dalle follie di Hollywood e di un mondo che ama
tenere in gabbia i suoi mostri.

Ritornando alla realtà, occorre constatare come le condizioni della flora e
della fauna del Mar Caspio siano andate deteriorandosi nel tempo. I
pescatori dell'Astrakan lamentano un drastico calo di presenza dello
storione, e la totale scomparsa di altre specie ittiche nell'area.
L'industria della pesca appare in crisi, e l'equilibrio ecologico risulta
turbato, sia dal crescente sfruttamento petrolifero che da fattori
ambientali quali le recenti attività vulcaniche.
Forse la missione dell'uomo-pesce Runan-shah è proprio quella di prendersi
cura del proprio ambiente: una leggenda del mare che torna a incarnarsi come
ammonimento, per una modernità che perde sempre più contatto con l'elemento
naturale.

Autore: Andrea Bonazzi - Data: 30 marzo 2005 - Fonte: english.pravda.ru
Tiziano A.
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"La scienza non è nient'altro che una perversione
se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell' umanità". Nikola Tesla
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