Gli americani sono mezzi matti? No, forse lo sono gli psichiatri
di Mauro Quagliati
Intendiamoci, i livelli di condizionamento mentale della società americana sono sotto gli occhi di tutti, ma ciò che emerge da...
questo studio non è affatto che metà della gioventù americana ha sintomi di disagio mentale, bensì che metà della gioventù americana è stata DIAGNOSTICATA come affetta da sintomi di disagio mentale, e molti di questi fin dall'infanzia.
Questo significa che i parametri di allarme e i modi in cui vengono diagnosticate queste presunte malattie, stanno cambiando. Il caso esemplare è quello del normale bambino europeo vivace e disattento a scuola (da che mondo e mondo!), lo stesso soggetto verrà considerato, negli USA, affetto da sindrome di "deficit dell'attenzione", e quindi degno di essere trattato con Ritalin.
Come è evidente dall'altro risultato dell'indagine ("metà dei pazienti non ha ricevuto benefici") siamo di fronte ad una enorme sconfitta della scienza: ma quale? Della scienza medica o di quella statistica? Quali dovrebbero mai essere le percentuali "attese"/"normali" di guarigione grazie alle terapie di igiene mentale? Un 12% dei pazienti risponde alle cure? È una percentuale alta o bassa nella pratica psichiatrica?
È ovvio che gli alcolisti, i depressi e i fobici soffrono di forme di disagio, ma non è detto che tutte debbano essere sintomi di malattie mentali! C'è un enorme pericolo dietro all'uso disinvolto del termine "cronico" o dietro a una locuzione come "malessere assimilabile a un disordine mentale", ovvero il fantasma della società del controllo, la quale si attende che i disagiati rispondano celermente alle terapie farmacologiche e che ritornino nei ranghi di una vita inutile e obbediente (come sembra essere la vita quotidiana di una schiacciante maggioranza di americani).
Non saranno mica caduti dal pero gli esimi psichiatri americani: i disagi esistenziali della post-modernità sono stati diagnosticati da almeno 60 anni!
La mia conclusione è esattamente antitetica a quella dell'articolo. Il problema non è la "clamorosa sottovalutazione dell'ampiezza a cui è giunto il disagio psichico", ma se mai un'enorme sopravvalutazione dei modelli concettuali e dei sistemi diagnostici che stanno dietro alla pseudo-scienza psichiatrica occidentale, la cui storia (come tutti dovrebbero sapere) è costellata di atti criminali contro l'umanità.
Fonte:
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anta mata so mata