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Radionica

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2005 01:16
16/11/2005 00:21
 
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.. Radiestesia è un termine moderno, coniato all'inizio del XX secolo nel tentativo di dare forma e sostanza scientifica a un fenomeno naturale, antico quanto l'uomo: la capacità dei sistema nervoso centrale di ricevere e inviare informazioni in codice, senza limiti di spazio e di tempo. Alcuni uomini particolarmente dotati possono, in determinate circostanze, decodificare le informazioni ricevute, senza ausilio di strumenti adatti allo scopo. La maggior parte di noi, invece, ha bisogno di un rivelatore-amplificatore che le decodifichi, traducendole in un linguaggio semplice e facilmente interpretabile


Posto a seguire questi 2 link che A PARER MIO sono abbastanza interessanti, e che tra le tante cose parlano anche della scala di Bovis, come unità di misurazione dell'energia naturale, e del suo Radiografo..

http://www.officinaradionica-sai-ram.it/radionica.htm
http://www.luoghidenergia.it/

[SM=g27961]

[Modificato da Tiziano A. 16/11/2005 0.58]

Tiziano A.
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"La scienza non è nient'altro che una perversione
se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell' umanità". Nikola Tesla
16/11/2005 01:16
 
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tratto da: airmilano.net
Cos'è la radiestesia?

La Radiestesia è una fonte di conoscenza che sfrutta canali normalmente non utilizzati dall'uomo moderno. Essa, aiutando a risvegliare quel "sesto senso' che lo sviluppo della civiltà tecnologica ha contribuito ad assopire, ci permette di riscoprire in noi capacità insospettate e pur ben presenti in modo latente. L'A.I.R., Associazione Italiana Radiestesisti, organizza corsi di radiestesia, individuali per corrispondenza, individuali o collettivi presso la propria sede. Perché frequentare un corso di Radiestesia? Anche se oggi quest'arte, perché di arte si tratta, viene presentata sotto varie forme tramite settimanali, riviste o trasmissioni televisive, tuttavia pochi sono quelli che si rendono conto come, avendo un minimo di attitudine, un poco di costanza e tanta buona volontà, sia possibile a tutti apprendere a maneggiare un pendolo, ottenendo risultati a volte sorprendenti. Come in qualsiasi arte ci si può fermare ai primi gradini oppure salire fino al culmine: ciò dipende quasi esclusivamente dall'impegno personale e, naturalmente, dalla solidità delle basi acquisite. L'A.I.R. può darvi la possibilità di acquisire queste basi, di prendere dimestichezza con gli strumenti di lavoro, di approfondire le metodiche, di superare quelle difficoltà iniziali che spesso frenano coloro che si affidano unicamente alla lettura di pur pregevoli volumi sull'argomento.

Il Pendolo (di Enrico Rudelli)

Avete acquistato un PENDOLO RADIESTESICO e senza dubbio sapete già tutto sulla sua storia, su come usarlo e a che serve. Se tuttavia ritenete di aver bisogno di uno spunto iniziale, prima di accingervi a leggere qualche ponderoso volume sull'argomento, perdete dieci minuti per leggere queste brevi note introduttive. Radiestesia è un termine moderno, coniato all'inizio del XX secolo nel tentativo di dare forma e sostanza scientifica a un fenomeno naturale, antico quanto l'uomo: la capacità dei sistema nervoso centrale di ricevere e inviare informazioni in codice, senza limiti di spazio e di tempo. Alcuni uomini particolarmente dotati possono, in determinate circostanze, decodificare le informazioni ricevute, senza ausilio di strumenti adatti allo scopo. La maggior parte di noi, invece, ha bisogno di un rivelatore-amplificatore che le decodifichi, traducendole in un linguaggio semplice e facilmente interpretabile.

Bacchetta rabdomantica, forcina, pendolo sono i semplici, antichissimi strumenti che hanno aiutato e continuano ad aiutare l'uomo nell'esplorazione dei mondo. Attualmente il pendolo ha assunto una posizione di preminenza, sia per la sua versatilità, sia per l'indiscussa facilità d'uso. Qualsiasi oggetto appeso a un filo, con la possibilità di effettuare liberamente la seguente gamma di movimenti, rispetto all'operatore che lo regge: 1 . rotatorio orario, 2. lineare, parallelo al petto dell'operatore, 3. rotatorio antiorario, 4. lineare, ortogonale rispetto al petto dell'operatore, 5. lineare, verso una determinata rotazione, 6. ellissoidale o indeciso, 7. immobilità, può essere considerato a tutti gli effetti un pendolo radiestesico, purché non sia né troppo pesante né troppo leggero, sia in materiale amagnetico ed il più possibile simmetrico rispetto al suo asse verticale. Materiale, colore e forma dipendono dalla libera scelta di ciascuno, scelta che può essere determinata o da una "simpatia" personale oppure da particolari e specifici motivi sperimentali. La lunghezza del filo o della catenella (anche se il filo è sempre da preferirsi) che sostiene il pendolo dipende sia dal peso di quest'ultimo, sia dalla sensibilità dell'operatore, sia da particolari "convenzioni mentalí" circa la necessità di sintonizzarsi con l'oggetto della ricerca. L'interpretazione dei movimenti più sopra elencati è in genere la seguente, tenendo presente che per alcune persone il significato dei movimenti da 1 a 4 può risultare invertito: movimenti 1 e 2 = sì, positivo, buono, sano, adatto, utile, ecc. 3 e 4 = no, negativo, cattivo, malato, non adatto, ecc. 5 indica una direzione, 6. dubbio, domanda mal posta, incertezza; 7 mancanza dell'oggetto ricercato o indisponibilità fisica o mentale dell'operatore a fare la ricerca. Si tratta comunque sempre di convenzioni e sarebbe perciò opportuno che ciascuno studiasse le proprie tendenze preferenziali personali e poi adottasse sempre quelle, senza più modificarle, qualunque cosa legga o gli venga detta in proposito.

Poiché i movimenti rispetto ai quali le convenzioni possono più facilmente differìre sono i primi quattro, il sistema migliore per stabilire la propria convenzione mentale è quello di prendere un oggetto, di cui si conosca la natura, sospendervi sopra il pendolo, porre la domanda opportuna e attendere indifferenti la risposta. Esempio: prendete un oggetto rosso e chiedete "Questo oggetto è rosso?". Il movimento rotatorio o lineare assunto dal pendolo in risposta, avrà per voi un significato positivo. Alla controdomanda "Questo oggetto è nero?", il pendolo risponderà con un movimento diverso dal primo, che assumerà quindi un valore negativo, sempre s'intende per voi. Ripetendo più volte questo esercizio le risposte diverranno via via sempre più immediate, decise e univoche, a conferma che la vostra convenzione personale è diventata ormai operante. Come qualsiasi buon apprendista anche il futuro Radiestesista deve per prima cosa imparare il corretto uso degli strumenti di lavoro e le tecniche base dell'arte che si accinge ad esercitare; potrà poi, col tempo e l'esperienza, modificare uso e tecniche secondo le proprie tendenze personali.

Il filo va tenuto dolcemente fra il pollice e l'indice della mano che normalmente si usa, avendo cura che questa e il braccio siano rilassati, senza tensioni. I piedi devono essere ambedue ben appoggiati a terra e le gambe non devono mai essere accavallate e incrociate, nemmeno quando si lavora seduti. Se si opera a tavolino il gomito dei braccio che regge il pendolo è bene sia comodamente appoggiato sul piano di lavoro per evitare un eccessivo affaticamento con relative tensioni, naturalmente a meno che il tipo di ricerca richieda spostamenti del pendolo in punti diversi.

Abbiamo detto che la lunghezza dei fili, fra punto di presa e pendolo, dipende dal peso di quest'ultimo, dalle condizioni di lavoro e dalla sensibilità dell'operatore. Per una ragione strettamente fisica, più il pendolo è pesante più il filo dovrà essere lungo e, d'altra parte, lavorando a tavolino, la lunghezza del filo è limitata dalla distanza fra mano e piano di lavoro. Un discorso a parte merita il problema della sensibilità. Se voglio ottenere una determinata nota musicale, facendo vibrare la corda di una chitarra, devo necessariamente fare in modo che la corda abbia una ben precisa lunghezza. Allo stesso modo il pendolo reagirà tanto più decisamente e con immediatezza quanto più la lunghezza dei filo sarà in "armonia" con le personali microvibrazioni dell'operatore. I più noti radiestesisti consigliano di trovare la o le proprie lunghezze ottimali tenendo la mano libera appoggiata leggermente al proprio plesso solare e facendo scorrere lentamente fra il pollice e l'indice dell'altra mano il filo, finché si è raggiunto il o i punti in cui le rotazioni dei pendolo sono più ampie e decise. Con un po' d'esercizio, dopo qualche tempo, si finirà per scegliere ogni volta la lunghezza giusta automaticamente, senza pensarci.

Condizioni essenziali per ottenere risultati soddisfacenti con una certa continuità sono: la costanza nell'esercitarsi tutti i giorni, anche solo per pochi minuti; l'abitudine a porre domande precise e che richiedono risposte univoche; la condizione di assoluta indifferenza circa il tipo di risposta che verrà data dal pendolo; evitare di avere idee preconcette sull'oggetto della ricerca; lavorare solo quando ci si trova in condizioni di spirito adatte, quando cioè si è sereni, senza problemi particolarmente gravi, in buone condizioni di salute. Tutte queste condizioni sono importanti, ma l'accento va messo sulla prima. Nell'apprendimento di tutte le arti la condizione essenziale per ottenere in un tempo più o meno breve buoni risultati è quella di applicarvici con costanza e continuità. In questo modo, sia fisicamente, sia mentalmente, ci si "automatizza" per quanto riguarda l'impostazione di base , che da un certo punto in poi non rappresenterà più un problema e lascerà libero l'operatore di affinare i suoi mezzi tecnici, di progredire sempre più e di raggiungere il massimo dei risultati positivi, proporzionalmente alle proprie capacità individuali.

Porre domande precise significa avere chiaro in mente ciò che si vuole sapere; per questo è consigliabile, almeno le prime volte, scrivere su un pezzo di carta la domanda, circostanziandola il più possibile. Si deve inoltre tenere presente che il pendolo può rispondere solamente "si' / no" oppure indicare una direzione. Perciò una domanda del tipo: "Questa matita è rossa o blu?" non ha senso e non potrà ottenere alcuna risposta. Praticamente non esistono argomenti o situazioni che non possano essere oggetto di un esame radiestesico. Dalla ricerca di acqua o giacimenti sotterranei alla scoperta di reperti archeologici; dalla genuinità di un alimento o bevanda alla preparazione di una dieta personalizzata; dalla scoperta delle caratteristiche psicologiche di una persona alla determinazione della sua idoneità a svolgere un certo lavoro e occupare una certa posizione; dalla ricerca di oggetti perduti a quella di persone scomparse; dal ritrovamento della causa di un certo malessere alla determinazione del rimedio più idoneo ed efficace per eliminarlo. Naturalmente le ricerche saranno tanto più veloci e i risultati tanto più attendibili quanto più l'operatore sarà esperto nel campo specifico al quale si è dedicato. Anche qui la specializzazione ha il suo valore e costituisce elemento di serietà e affidabilità.

Non occorre trovarsi materialmente sul luogo dove s'intende effettuare la ricerca, o che la persona da analizzare sia presente. Si può, e il più delle volte lo si fa, operare a tavolino, nel proprio studio, utilizzando carte geografiche, piantine, schizzi, fotografie, disegni, descrizioni, dati anagrafici, oggetti appartenenti o appartenuti alla persona, e via dicendo. Tutto ciò serve da testimonio dell'oggetto della ricerca e contribuisce a mettere l'operatore in "sintonia" con esso. Se a tutto ciò si aggiunge la possibilità di utilizzare appositi quadranti specifici per ogni singolo argomento, reperibili già pronti in commercio o realizzati artigianalmente da ciascuno secondo le proprie esigenze e i propri gusti, in modo da dare un andamento organico alla sequenza di domande, si può ben vedere come l'esercizio della radiestesia esca dal campo dell'improvvisazione per assumere un aspetto concreto e aderente alla realtà.

Con questi presupposti non resta che prendere in mano il pendolo appena acquistato e cominciare a usarlo, esattamente come ci si affretterebbe a scarabocchiare un foglio bianco con le matite colorate nuove di zecca, o a strimpellare le corde della chitarra che ci è stata da poco regalata. I risultati verranno poi, se ci appassioneremo a questa attività. Intanto però il ghiaccio è rotto ed il pendolo ha perso quell'alone magico che lo circondava, per diventare un normale, umile, utile strumento di divertimento e, forse, di lavoro.

Questa breve esposizione ha posto senza dubbio molti interrogativi, che possono però essere risolti da uno o più degli ottimi volumi sulla radiestesia che il negoziante, presso il quale avete acquistato il pendolo, può mettere a vostra disposizione. Gli inevitabili residui dubbi si dissolveranno con l'esperienza.
Tiziano A.
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se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell' umanità". Nikola Tesla
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