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Gli scienziati inglesi in cerca di ET: «Presto incontreremo gli alieni»



Londra Un giorno il genere umano farà il suo incontro con gli alieni. Ne è convinto un gruppo di scienziati britannici, secondo cui una stella su cinque nell'universo potrebbe essere accompagnata da un pianeta simile alla Terra, capace cioè di ospitare la vita extraterrestre. La teoria, del professor Barrie Jones e dei suoi colleghi della Open University, è stata illustrata al convegno dell'associazione degli astronomi del Regno Unito (la Royal Astronomical Society) a Milton Keynes. Secondo Jones, nell'universo c'è un numero di pianeti rocciosi abitabili ben maggiore di quello stimato finora. Nei prossimi 10 anni, ha spiegato, i telescopi dovrebbero essere abbastanza potenti da individuare questi pianeti e scoprire se le loro atmosfere nascondono segni di vita. «Finora abbiamo scoperto solo pianeti simili a Giove, che probabilmente non sono capaci di ospitare la via - ha dichiarato Jones -. Ma prevediamo che ci siano pianeti rocciosi più piccoli nella zona abitabile, dove l'acqua sarebbe liquida». Il team dello scienziato ha messo a punto modelli computerizzati di nove sistemi solari conosciuti, che ha fatto girare per l'equivalente di un miliardo di anni, con risultati incoraggianti. «Pensiamo che almeno il dieci per cento delle stelle vicine alla Terra abbia sistemi planetari - ha spiegato Jones -. Se solo la metà di questi fossero capaci di ospitare un pianeta roccioso nella zona abitabile, cioè significherebbe che uno su venti potrebbe ospitare la vita. E' possibile che nell'universo la vita sia molto diffusa». La Nasa e l'Agenzia spaziale europea prevedono di realizzare telescopi orbitanti capaci di rilevare l'ossigeno e l'anidride carbonica nelle atmosfere di pianeti rocciosi lontani in cerca di possibili segni di vita.