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TERRA CAVA ED AGARTHI.......

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2006 22:23
28/06/2003 13:23
 
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Eccomi qua, mi scuso per il ritardo e per le poche informazioni che ho avuto tempo di rintracciare.
Intanto vi posto il primo "documento" che ho trovato sulla Terra Cava, e che mi ha suscitato parecchio interesse.
Si tratta del diario di un esploratore molro famoso di nome Byrd.
tratto dal sito www.nordesud.it/


di Costantino Paglialunga

E' in nostro possesso un microfilm di 685 pagine, contenente la classificazione del materiale esplorativo e il diario dell'Ammiraglio statunitense Richard Evelyn Byrd che riguarda la sua avventura al Polo Nord avvenuta nel 1925 e non solo di quell'anno. Come in tutti i diari dei grandi esploratori sono state trovate, tra le pagine "bianche", delle dichiarazioni a dir poco impressionanti e inaspettate.
Richard E. BYRD è stato un grande esploratore e un eccellente aviatore degli Stati Uniti. Nacque a Winchester (Virginia) il 25 ottobre 1888 e morì a Boston l'11 Febbraio 1957. Iniziò la sua carriera di esploratore polare nel 1925 partecipando alla spedizione artica di MacMillan e il 9 Maggio 1926, partendo dalla Baia dei Re (Isole Svalbard) tentò di raggiungere il Polo Nord con un aereo, il Josephine Ford. Fu un volo di enorme importanza per la sua carriera, anche se ebbe forti contestazioni. Gli contestarono, in particolare, il ritorno alla base prima di aver sorvolato effettivamente il polo geografico. Nel leggere il suo diario, ci si rende conto della realtà dello storico evento che lo consacrò leader dell'aviazione e delle esplorazioni polari nonchè eroe nazionale.
Il 29-30 Maggio 1927 compì la transvolata dell'Oceano Atlantico da New York alla Manica che seguì quello di Charles Lindbergh di pochi giorni. Nel 1928 organizzò la sua prima spedizione antartica, ponendo la sua base presso la Baia delle Balene e che chiamò Little America. Il 29 Novembre 1929, Byrd sorvolò il Polo Sud con un trimotore Ford. Il suo spiccato senso per l'avventura lo condusse di nuovo nelle regioni antartiche nel 1933, per una durata di circa tre anni. Con consistenti attrezzature e con l'aiuto di tecnici e scienziati, riuscì a riportare notevolissimi risultati scientifici. Addirittura si isolò per molti mesi in una stazione meteorologica ubicata nella Piattaforma di Ross. Decise di restare solo per evitare la cosiddetta "Febbre delle Baracche", volendo studiare le aurore boreali e una serie di rilievi meteorologici. Descriverà tutto quel periodo, trascorso nella notte antartica a temperature che raggiunsero spesso meno 80 °C, nel libro " Alone " (Bompiani 1948). Nel Novembre del 1939 organizzò la terza spedizione sempre al Polo Sud, con la quale riuscì ad eseguire rilievi fotogrammetrici di vaste zone fino ad allora ignote.
Ma la spedizione più importante e gigantesca, sempre nell'Antartide, la realizzò a partire dal Dicembre 1946. L'operazione "Hig Jump" poteva contare su circa 4700 uomini, 12 navi e 15 aerei dislocati sulla portaerei Philippine Sea. La ricognizione portò ai seguenti risultati: venne cartografata e fotografata una superficie di almeno 900.000 Kmq e studiate almeno 8.000 Km di coste, con l'intento, tra l'altro, di scoprire minerali contenenti uranio. Infine nel 1955-56 organizzò una quinta spedizione antartica definita "Operazione Gelo Intenso" nella quale, per motivi di salute, non vi prese parte in modo rilevante. Iniziò soltanto la grandiosa spedizione nordamericana finalizzata alle ricerche scientifiche dell'Anno Geofisico Internazionale del 1957.
Byrd purtroppo non potè assistere al compimento di quella che in gran parte è stata opera sua e alla completa esecuzione dei suoi programmi di lavoro. Ciò non gli tolse però la soddisfazione di effettuare un altro volo fantastico in quella terra che definì "Il Grande Ignoto".
Ora occupiamoci del suo diario, facente parte di una collezione considerevole di materiale che attualmente si trova presso il Centro di Ricerca Polare Byrd dell'Università di Stato di Columbus (Ohio-USA). Con l'aiuto del Dipartimento dell'Educazione degli Stati Uniti, si è riusciti a catalogare, in questi ultimi anni, una quantità enorme di reperti storici riguardanti le sue numerose spedizioni polari. Il dottor Raimund E. Goerler, capo archivista del Centro Polare, nel trascrivere il contenuto del diario del 1925, tra le pagine "bianche", trovò una serie di affascinanti, incredibili e straordinarie informazioni datate 19 Febbraio 1947. Esse non hanno nulla a che fare con la coraggiosa esplorazione artica ma riguardano esclusivamente la meravigliosa avventura accaduta all'Ammiraglio durante la sua quarta spedizione al Polo Sud.
Un gesto semplice, ma molto astuto da parte di Byrd che riabilita completamente il suo operato e la sua memoria nella storia delle esplorazioni del pianeta Terra.




Testo integrale
"Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 19 Febbraio dell'anno 1947. Verrà un tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l'ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l'egoismo e l'avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità".

19 Febbraio 1947
Ore -: Tutta la preparazione per il nostro viaggio è completata, e siamo in volo con il pieno di carburante alle ore...
Ore -: Aggiustato l'afflusso di carburante al motore destro e il Pratt Whitneys vola tranquillamente.
Ore -: Controllo della posizione con il sestante, nuovo controllo della prua con la bussola, eseguito un lieve cambio di direzione ed eccoci sulla rotta stabilita.
Ore -: Controllo radio con il campo base, è tutto a posto e la ricezione è normale.
Ore -: Si nota una lieve perdita di olio dal motore destro, tuttavia l'indicatore della pressione sembra normale.
Ore -: Notata una leggera turbolenza da est ad una altitudine di 2321 piedi, correzione a 1700 piedi, la turbolenza cessa ma aumenta il vento in coda, piccolo aggiustamento della manetta, I'aereo procede ora normalmente.
Ore -: Controllo radio con il campo base, situazione normale.
Ore -: Incontrata nuovamente una turbolenza, saliti a 2900 piedi di quota, di nuovo ottime condizioni di volo.
Ore -: Distese di ghiaccio e neve sotto di noi, notate delle colorazioni giallognole con disegni lineari. Alterata la crociera per un miglior esame di queste configurazioni colorate, notate anche colorazioni violacee e rossastre. Controllata quest'area con due giri completi e ritornati sulla rotta stabilita. Effettuato un nuovo controllo di posizione con il campo base e riportate le informazioni circa le colorazioni nel ghiaccio e nella neve sottostanti.
Ore -: Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare, non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la direzione con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c'è indicazione di congelamento.
Ore -: In lontananza sembrano esserci delle montagne.
Ore -: 29 minuti di volo trascorsi dal primo avvistamento dei monti, non si tratta di un'allucinazione. E' una piccola catena di montagne che non avevo mai visto prima.
Ore -: Cambio altitudine a 2950 piedi, incontrata di nuovo una forte turbolenza.
Ore -: Stiamo sorvolando la piccola catena di montagne e procediamo verso nord per quanto possiamo appurare. Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna valle verde qui sotto! C'è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti. I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti, il giroscopio oscilla avanti e indietro.
Ore -: Altero l'altitudine a 1400 piedi ed eseguo una stretta virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. E' verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il sole. Facciamo un altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! NO!!! Sembra essere un mammut!
E' incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l'animale. E'confermato, si tratta assolutamente di un animale simile al mammut. Riporto questa notizia al campo base.
Ore -: Incontriamo altre colline verdi. L'indicatore della temperatura esterna riporta 24 gradi centigradi. Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di navigazione sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di contattare il campo base. La radio non funziona.
Ore -: Il paesaggio sottostante è più livellato e normale (se è il caso di usare questa parola). Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! E' Impossibile! L'aereo sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di rispondere!
Mio Dio!! Alla nostra destra e alla nostra sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano e qualcosa irradia da essi. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. E' uno strano simbolo. Non lo rivelerò. E' fantastico. Dove siamo! Cosa è successo. Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono!!! Siamo tenuti saldamente da una sorta di invisibile morsa d'acciaio.
Ore -: La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese con accento che sembra leggermente nordico o tedesco! Il messaggio è: "Benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente tra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani".
Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L'apparecchio è sotto uno strano controllo ed ora vira da sè.
I comandi sono inutilizzabili.
Ore -: Riceviamo un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura di atterraggio, ed in breve l'aereo vibra leggermente cominciando a scendere come sorretto da un enorme, invisibile ascensore.
Ore -: Sto facendo un'ultima velocissima annotazione sul diario di bordo. Alcuni uomini si stanno avvicinando a piedi all'aereo. Sono alti ed hanno i capelli biondi. In lontananza c'è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei colori dell'arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia di armi su coloro che si avvicinano. Sento ora una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo.

Fine del diario di bordo
Da questo punto in poi scrivo gli eventi che seguono richiamandoli dalla memoria. Ciò rasenta l'immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero.
Il tecnico ed io fummo prelevati dall'aereo ed accolti in modo cordiale. Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una piattaforma ma senza ruote! Ci condusse verso la città scintillante con grande celerità. Mentre ci avvicinavamo, la città sembrava fatta di cristallo. Giungemmo in poco tempo ad un grande edificio, di un genere che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di Frank Lloyd Wright, o forse più precisamente da una scena di Buck Rogers!
Ci venne offerta un tipo di bevanda calda che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospiti vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra scelta che obbedire. Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un pò fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo per alcuni istanti, l'ascensore si fermò e la porta scivolò in alto silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse! Uno degli esseri fece segno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c'era una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse senza rumore e fui invitato ad entrare.
Uno degli ospiti disse: "Non abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il MAESTRO..." Entrai ed i miei occhi si adeguarono lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi circondava. Ciò che mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di tutta la mia vita. In effetti era troppo magnifica per poter essere descritta. Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado di descriverla in ogni dettaglio con giustizia.
I miei pensieri furono interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa: "Le dò il bervenuto nel nostro territorio, Ammiraglio". Vidi un uomo dai lineamenti delicati e con i segni dell'età sul suo viso. Era seduto ad un grande tavolo. Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì le punte delle sue dita e sorrise.
Parlò di nuovo dolcemente e mi disse quanto segue: "L'abbiamo lasciata entrare qui perchè lei è di nobile carattere e ben conosciuto nel Mondo di Superficie, Ammiraglio".
Mondo di Superficie, quasi rimasi senza fiato! - "Si, ribattè il Maestro con un sorriso, lei si trova nel territorio degli ARIANNI, il mondo Sotterraneo della Terra. Non ritarderemo a lungo la sua missione, e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui.
Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l'esplosione delle prime bombe atomiche, da parte della vostra razza, su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti, i FLUGELRADS, per investigare ciò che la vostra razza aveva fatto. Questa è ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d'ora nelle guerre e nella barbarie della vostra razza, ma ora dobbiamo farlo in quanto voi avete imparato a manipolare un tipo di energia, quella atomica, che non è affatto per l'uomo.
I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo, e tuttavia esse non se ne curano. Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste. Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di diverse migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio".
Lo interruppi: "Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore!". Gli occhi del Maestro sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente, e dopo avermi studiato per un pò rispose: "La vostra razza ha raggiunto il punto del non-ritorno, perchè ci sono tra voi alcuni che distruggerebbero il vostro intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo conoscono...".
Annuii e il Maestro continuò: "Dal 1945 in poi abbiamo tentato di entrare in contatto con la vostra razza, ma i nostri sforzi sono stati accolti con ostilità: fu fatto fuoco contro i nostri flugelrads. Si, furono persino inseguiti con cattiveria e animosità dai vostri aerei da combattimento. Così ora, figlio mio, le dico che c'è una grande tempesta all'orizzonte per il vostro mondo, una furia nera che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa nelle vostre armi, non ci sarà sicurezza nella vostra scienza.
Imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato, e tutte le cose umane saranno state disperse nel caos. La recente guerra è stata soltanto un preludio a quanto deve ancora avvenire alla vostra razza. Noi qui possiamo vederlo più chiaramente ad ogni ora... crede che mi sbagli? ".
"No, risposi, è già successo una volta in passato; giunsero gli anni oscuri e durarono per cinquecento anni". "Si, figlio mio, replicò il Maestro, gli anni oscuri che giungeranno ora per la vostra razza copriranno la terra come una coltre, ma credo che qualcuno tra voi sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra razza, un mondo nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti, ed essi saranno qui, figlio mio, al sicuro in nostro possesso.
Quando giungerà il momento ci faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra razza a rivivere. Forse per allora avrete appreso la futilità della guerra e della sua lotta... e dopo quel momento, una parte della vostra cultura e scienza vi saranno restituite cosi che la vostra razza possa ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con questo messaggio...".
Con queste parole conclusive il nostro incontro sembrava giunto al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere un sogno... eppure sapevo che quella era la realtà, e per qualche strana ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà. Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospiti che mi avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. "Da questa parte, Ammiraglio", mi indicò uno di loro.
Mi girai ancora una volta prima di uscire e guardai indietro verso il Maestro. Un dolce sorriso era impresso sul suo anziano viso delicato. "Addio, figlio mio", mi disse, e fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace, ed il nostro incontro ebbe definitivamente termine.
Uscimmo velocemente dalla stanza del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta nell'ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito verso l'alto. Uno dei miei ospiti parlò di nuovo: "Ora dobbiamo affrettarci, Ammiraglio, in quanto il Maestro non desidera ritardare oltre il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra razza con il suo messaggio".
Non dissi nulla, tutto ciò era quasi inconcepibile, e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio tecnico radio. Aveva un'espressione ansiosa sul suo volto. Avvicinandomi dissi: "E' tutto a posto Howie, è tutto a posto".
I due esseri ci fecero segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro aereo. I motori erano al minimo, e ci imbarcammo immediatamente. L'atmosfera era ora carica di una certa aria di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, I'aereo fu immediatamente trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando raggiungemmo i 2700 piedi.
Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo sottolineare che l'indicatore di velocità non riportava nulla, nonstante ci stessimo muovendo molto rapidamente.

Ore -:- Ricevemmo un messaggio radio. "Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi. Auf Wiedersehen!!!"
Guardammo per un istante i flugelrads fino a quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L'aereo sembrò improvvisamente catturato da una corrente discensionale. Ne riprendemmo immediatamente il controllo. Non parlammo per un pò, ognuno di noi era immerso nei propri pensieri.
Ore -: Sorvoliamo nuovamente distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali... normali. Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il contatto.
Ore -: Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere...

Fine delle annotazioni 11 Marzo 1947
Ho appena avuto un incontro di Stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. E' stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Vengo trattenuto per diverse ore (6 ore e 39 minuti per l'esattezza). Sono accuratamente interrogato dal Top Security Forces e da una èquipe medica. E' UN TRAVAGLIO!!!
Vengo posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America. Mi viene ordinato di TACERE su quanto appreso, per il bene dell'umanità!!! INCREDIBILE! Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini.

Ultima annotazione 30 Dicembre 1956
Questi ultimi anni trascorsi dal 1947 ad oggi non sono stati buoni... Ecco dunque la mia ultima annotazione in questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi, durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di integrità morale.
Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto non morirà con me, ma, come ogni verità, trionferà. QUESTA E'LA SOLA SPERANZA PER IL GENERE UMANO. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito il mio spirito donandomi la libertà! Ho fatto il mio dovere nei confronti del mostruoso complesso industriale militare.
Ora, la lunga notte comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte dell'antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce...
Perchè io ho visto "quella Terra oltre il Polo, quel Centro del Grande Ignoto ".

28/06/2003 13:24
 
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Entro stasera posto il resto, spero sia di vostro interesse...[SM=g27964]
28/06/2003 14:10
 
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approfitto per segnalarvi questo testo un pò lunghetto ma interessante che riunisce prove e testimonianze sulla terra cava

http://www.nova3.com/_serv/_stranezze/terra-cava.htm

28/06/2003 14:54
 
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Ed ecco la seconda parte [SM=g27963]:

Terra Cava

di Costantino Paglialunga

L'idea che la Terra sia internamente vuota è antica come l'uomo. Miti e leggende di molti popoli affermano una simile realtà. Popoli come quelli asiatici, gli Eschimesi, gli Hopi, i Maya, gli Incas, gli antichi egizi e addirittura i Vichinghi avevano questa consapevolezza, che non è mancata nemmeno ad altri popoli europei. Nonostante tutto, negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un forte insabbiamento di tali conoscenze, causato da una scelta aberrante ad opera di un potere che vuole confutare ogni notizia apparsa sull'argomento. Molte informazioni a riguardo vengono spesso occultate sul nascere. Assistiamo insomma al ripetersi di una metodologia applicata ai dischi volanti che da parecchio tempo solcano i nostri cieli, e non solo, verso i quali si sono scatenate le più palesi congiure del silenzio e del discredito.
Volendo tralasciare, in questo contesto, le credenze e le mitologie dei vari popoli e tralasciando pure una copiosa letteratura che ha suscitato l'interesse di moltissime persone, si vuole ricondurre la ricerca ad un certo livello scientifico e spirituale. Cercheremo, in sostanza, di scoprire cosa realmente sia nascosto nella cavità della Terra e quali implicazioni ne derivino.
Negli ultimi tempi la teoria della Terra cava, ospitante nel suo interno vita minerale, vegetale, animale ed umana, è stata contestata da più parti per la sua inconsistenza scientifica. Ad una attenta analisi ci si accorge però che in Europa, già dal XVII° secolo, era iniziato uno studio serio ed inoppugnabile per opera dell'inglese Edmond Halley. Egli è stato il grande pioniere scientifico della Terra cava, nonostante oggi sia noto in tutto il mondo come lo scopritore della cometa che ancora porta il suo nome. Nacque ad Haggerston nel 1656, nei pressi di Londra. Iniziò, giovanissimo, gli studi celesti e a vent'anni intraprese lunghi viaggi nell'emisfero sud per stilare un catalogo delle stelle boreali.
Halley si dedicò allo studio delle comete o meglio delle orbite cometarie che a quel tempo erano poco conosciute, applicando i metodi di calcolo analitico ideati da Newton. Se però approfondiamo i suoi studi e i suoi interessi, scopriamo che egli fu uno scienziato di una versatilità e di una cultura a dir poco straordinarie. Oltre ad essere stato un pioniere nella scienza marinara, risalta soprattutto la sua opera pionieristica nello studio della Terra, a riguardo della quale propose una teoria strabiliante.
Procediamo con ordine. Nel 1672 cominciò ad interessarsi del magnetismo terrestre. Fece una ricerca molto impegnativa sia sui dati rilevati da altri scienziati in diverse parti del mondo, sia su quelli da lui stesso ricavati durante i vari viaggi effettuati. Si accorse di aver sottomano dati che mostravano parecchie anomalie: ad alcune di queste riuscì a dare una spiegazione scientifica (presenza di rocce magnetiche) ma per altre dovette ripiegare su ipotesi rivoluzionarie. Il fatto che appariva più strano e misterioso era la posizione dell'ago magnetico della bussola che veniva deviato verso il basso, anziché posizionarsi nel piano orizzontale. Il fenomeno variava in funzione della latitudine. Ma anche alle varie longitudini, le letture della bussola variavano lateralmente dal nord geometrico effettivo. Halley si accorse di un'altra cosa importante: dalle letture della bussola degli anni precedenti alla sua ricerca, veniva evidenziato che le deviazioni laterali, rispetto alla longitudine, stavano cambiando. Così formulò un'ipotesi incredibile: era possibile la presenza di più poli magnetici.
Da questa ipotesi si poteva risalire alla struttura della Terra come costituita da un involucro esterno e da un nucleo interno separato. Tali geoidi concentrici possedevano ognuno il proprio asse di rotazione con i rispettivi poli magnetici Nord e Sud. I suddetti assi però dovevano essere leggermente inclinati l'uno rispetto all'altro. Si poteva spiegare inoltre, ammettendo una leggera differenza nella velocità di rotazione, il lento spostamento della posizione del polo Nord, in quando i diversi poli, nel loro movimento, cercavano di agganciarsi l'uno con l'altro.
A questa conclusione Halley arrivò nel 1683. Pubblicò poi un secondo lavoro sul magnetismo terrestre nel 1692, dove evidenziava che la Terra fosse formata da due gusci. Nel trattato si specificava inoltre che il periodo richiesto, affinchè il guscio esterno guadagnasse o perdesse una rotazione completa rispetto al nucleo, sarebbe stato dell'ordine di 700 anni mentre le variazioni magnetiche erano state osservate solo per un periodo di un secolo. Egli ritenne che fosse prematuro formulare una qualsiasi teoria quantitativa del fenomeno. Nonostante tale difficoltà, Halley condusse una serie di esperimenti al fine di trovare l'andamento della forza magnetica in funzione della distanza.
Non vi riuscì ma il problema venne risolto in modo conveniente solo nel 1760 da J.T. Mayer , chiarendo che dipendeva dall'inverso del quadrato della distanza. Considerando poi che tutte le anomalie magnetiche non potevano avere come unica spiegazione una tale ipotesi, Halley volle aggiungere altre terre interne con un meccanismo simile alle scatole cinesi. Fu talmente determinato in questa sua ulteriore ipotesi che nel 1692, di fronte alla Royal Society di Londra, sostenne categoricamente anche la loro grandezza. Simili terre concentriche avevano approssimativamente le dimensioni dei pianeti come Marte, Venere e Mercurio. Si sentì controbattere che se tali terre fossero abitate, gli esseri viventi avrebbero avuto bisogno di luce. Halley suggerì che l'atmosfera interna doveva essere luminosa e che le aurore boreali venivano causate dalle emissioni di luce brillante attraverso la sottile crosta del polo.
Un po' di tempo dopo, le teorie di Halley vennero riprese dal grande matematico svizzero Leonhard Eulero (1707-1783). L'eclettico studioso respinse l'idea dei pianeti multipli interni al pianeta Terra, sostituendovi quella di un unico sole che, secondo le sue deduzioni, dava calore e luce ad una civiltà sotterranea o degli Inferi. Eulero è conosciuto come uno dei più grandi scienziati del nostro pianeta e, nonostante la mancanza estrema di rigore che gli viene spesso rimproverata, tutti i sapienti sono concordi nell'ammettere come la sua prodigiosa attività e le sue qualità di pensatore ed inventore siano inimitabili, tanto da creare massimo rispetto e riverenza.
Eulero ed Halley non furono i soli a cimentarsi nella teoria della Terra cava. Sull'argomento si pronunciò pure il matematico scozzese John Leslie ma il grande contributo, anche se poco determinante per quei tempi, venne dato dallo scienziato francese Pierre Louis Moreau de Maupertuis. Fisico, biologo, matematico ed astronomo, Maupertuis nacque a Saint Malo nel 1698 e, dopo un breve periodo di vita militare, decise di dedicarsi alla scienza. Per questo si stabilì a Parigi. Nel 1732 pubblicò il famoso trattato "Discours sur les differentes figures des astres", e tra i tanti argomenti inseriti per spiegare i vari fenomeni osservati nell'astronomia, con schemi di meccanica celeste proposti sia da R. Descartes che da Newton, propose il problema della Terra.
Dichiarò che essa, come tutti gli altri corpi celesti, doveva essere appiattita ai poli. Tale affermazione derivava direttamente dalla meccanica newtoniana ma in quel periodo i Cassini e J.J. de Mairan sostenevano il contrario sulla base delle loro misure nel grado di latitudine. Maupertuis intervenne con una serie di memorie presentate all'Accademia delle Scienze negli anni 1733-36. La questione richiedeva più accurate misure sperimentali e perciò nel 1735 partì per il Perù con una spedizione scientifica. Non soddisfatto dei risultati, Maupertuis riuscì ad organizzare una nuova spedizione al Circolo Polare Artico. Partito per la Lapponia con un gruppo di scienziati e qui, con una serie molto accurata di rilievi, riuscì a dimostrare che il grado di latitudine del Circolo Polare risultava senza ombra di dubbio più grande di quello misurato in Francia. Da ciò Maupertuis dedusse la prova sperimentale dell'appiattimento della Terra ai poli, risultato che comunicò ufficialmente nel 1737.
Ne seguirono inevitabili polemiche. Lo scienziato si difese con tutte le sue forze, tanto che la fama raggiunta lo portò a diventare Presidente dell'Accademia delle Scienze di Berlino, alla corte di Federico II. Nel costruire il Centro della Cultura europea, per assecondare il volere del re, si avvalse di validi scienziati, tra cui il matematico Leonhard Eulero. Fu proprio tale collaborazione che permise loro di avere continui scambi di idee sulla struttura della Terra. La teoria della Terra cava accomunò i tre grandi scienziati e ognuno di loro riuscì a darne una spiegazione razionale, con gli avalli delle prove sperimentali. Sicuramente Halley ebbe il vantaggio di aprire la strada a questa affascinante teoria mentre Eulero la modificò in maniera determinante. Maupertuis, d'altro canto, chiuse il discorso.
Dal momento in cui la Terra viene considerata vuota, non può essere totalmente sferica. L'apertura verso l'interno le porta via parte della sua rotondità, proporzionalmente alla dimensione dell'apertura polare. Del resto fino al XVIII° secolo, la Terra era ritenuta sferica semplicemente perchè nessuno aveva mai visto la curvatura terrestre. Purtroppo un simile sforzo intellettuale e sperimentativo non ebbe seguito nelle menti degli scienziati europei. Dobbiamo aspettare l'inizio del XIX° secolo per sentir parlare della Terra cava e questo ad opera di un americano del New Jersey che va sotto il nome di John Cleves Symmes.
Non era uno scienziato anche se nutriva interesse per le scienze naturali. Iniziò i suoi studi in gioventù e quando ritenne di essere abbastanza sicuro delle sue idee, cercò con ogni mezzo di convincere più gente possibile, ed in particolare politici, capi di stato americani ed europei, circoli culturali, giornali e così via. Iniziò con lo scrivere una lettera dove dichiarava le sue convinzioni e la metodica per poter esplorare la cavità del pianeta. Ad ogni lettera allegò un profilo personale e un certificato di salute mentale firmato da medici ed uomini d'affari. Egli chiedeva aiuto e sostegno finanziario, ma in cambio ricevette solo derisione. Allora diede vita ad una nuova iniziativa di informazione scrivendo sui giornali e girando gli Stati Uniti per tenere conferenze dall'aspetto scientifico per dimostrare la fondatezza delle sue teorie.
Spesso però le sue conferenze finivano nel divertimento e nello scherno. A forza di insistere, Symmes riuscì a convincere alcuni uomini, tra cui il direttore di un giornale dell'Ohio, Jeremia N. Reynolds. Costui cominciò a promuovere una serie di conferenze ed ebbe la fortuna di incontrare e convincere un ricco uomo dell'Ohio che si prestò a presentare la teoria della Terra cava al senatore del Kentucky Richard Johnson. Con l'aiuto di questo personaggio egli riuscì ad inoltrare una petizione al Congresso degli Stati Uniti, al fine di ricevere un finanziamento per sostenere l'agognata spedizione.
Symmes aveva sempre sperato di conquistare in questo modo una grande fama. Morì però nel 1829, senza aver realizzato il suo sogno. In realtà il Congresso autorizzò questo viaggio nel 1828, stimolato dalle proposte di Reynolds che si basavano sui possibili sbocchi commerciali e l'acquisizione di nuovi territori. L'allora Presidente degli USA John Quincy Adams diede parere favorevole. Anche in questa occasione intervenne la sventura. Il Presidente morì nel 1829 e il suo successore, Andrew Jackson, non ne volle proprio sentire parlare, facendo slittare il progetto di almeno 10 anni.
Reynolds non si lasciò scoraggiare e, dopo una avventura esplorativa al Polo Sud, ripropose il progetto al Congresso facendo leva ancora sugli interessi commerciali e sul fervore dei balenieri. Il Congresso approvò finalmente la spedizione con una dotazione di 300.000 dollari. Dopo varie peripezie la spedizione riuscì a partire senza peraltro ottenere grandi risultati. La teoria della Terra cava riuscì ad essere portata avanti anche da altri personaggi americani. Addirittura alcuni di loro porteranno una simile conoscenza ai limiti del paradosso. In contemporanea vennero rese pubbliche delle dichiarazioni di esploratori, o meglio viaggiatori, che informarono di essere penetrati all'interno del nostro pianeta, descrivendone pure i contenuti. E' inutile dire che non furono creduti. Come pure fiorì, nel secolo scorso, una importante letteratura, dai toni più o meno fantastici, che indubbiamente innescò una serie notevole di spedizioni polari, costate oltretutto molti sacrifici umani.
In realtà gli sforzi per raggiungere il polo erano iniziati molto tempo prima ma il primo tentativo scientifico venne effettuato dal grande esploratore norvegese Fridtjorf Nansen nel 1893. In base ad una esperienza precedente, Nansen era sicuro di arrivare al Polo Nord semplicemente lasciandosi trasportare dalla sua nave, la Fram, intrappolata dai ghiacci. Partito dal villaggio siberiano di Khabarova, riuscì con questo metodo ad arrivare agli 82° N , che per l'epoca rappresentava già un record. Nansen però volle proseguire con l'amico Johansen, munito di sci e di slitte trainate dai cani. Raggiunse gli 86° 13' N e 95° E. Erano i primi uomini dell'era moderna ad arrivare in quella zona, distante circa 400 Km dal polo geometrico.
E proprio qui che nascono le prime perplessità. Il 3 Agosto 1894 Nansen si sorprendeva dell'esistenza nell'estremo nord di una temperatura più calda e di aver scoperto tracce di volpi. La sua bussola aveva cessato completamente di funzionare ed egli non sapeva dove si trovasse. Più avanzava e più sentiva caldo. Convinto che con solo due cani non poteva proseguire, preso da chissà quali altri pensieri, decise di ritornare indietro. Ma lui conosceva le leggende dei Vichinghi, tanto è vero che le menziona nel suo libro "Fra ghiacci e tenebre - La spedizione polare norvegese 1893-1896". Lo stesso Johansen lo riconferma.
Altri esploratori polari si sono imbattuti nei cosiddetti "miraggi". Ricordiamo, tra i tanti, tre grandi personaggi che con la loro tenacia, coraggio e tanto, tanto sacrificio hanno portato molto avanti il confine dell'ignoto su queste zone ghiacciate del pianeta Terra. Robert E. Peary, il primo uomo a raggiungere a piedi il Polo Nord, e il Dr. Frederick A. Cook, altro esploratore a rivendicare di aver raggiunto per primo il polo, hanno raccontato cose incredibili delle loro spedizioni. Entrambi scoprirono delle nuove terre. Nel 1905-06 Robert Peary (esploratore con oltre 25 anni di esperienza nei ghiacci del nord) raggiunse gli 87°N 40° O. In questa spedizione scoprì per la prima volta la Terra di Croker intorno agli 83° di latitudine. Convinto di ritrovarla, ripartì nel 1908 e questa volta riuscì a raggiungere, primo uomo nella storia, il mitico Polo Nord. Era il 6 Aprile 1909. Ma quando Peary ritornò in patria, invece di ricevere gli onori del caso, si sentì accusare di non essere stato il primo a raggiungere tale agognata meta.
Il Dottor Frederick A. Cook, nel compiere la sua spedizione segreta al Polo Nord nel 1907, dichiarò con un certo ritardo di aver raggiunto lui per primo il Polo, esattamente il 21 Aprile 1908. Nacquero una serie di polemiche ed accuse che si protrassero per molto tempo. Fatto assai importante è che Frederick Cook dichiarò di aver visto la misteriosa Terra di Bradley, testimoniata con una serie di foto, che nel viaggio di ritorno dal Polo non vide più. E qui sorgono spontanee alcune domande. Perchè il Governo degli Stati Uniti dell'epoca appoggiò una spedizione segreta al polo? Come mai il Dottor Cook, esploratore di notevole esperienza con le distese di ghiaccio, si espose nel rendere noto un "miraggio" situato intorno agli 85° di latitudine e distante da lui alcune decine di chilometri? Addirittura l'esploratore americano Donald Mac Millan, guidò tre diverse spedizioni per sincerarsi della presenza della famosa terra sconosciuta nel bacino artico, senza nessun esito positivo. Come mai?
Nella corsa alla scoperta della regione polare ci fu un terzo grande esploratore, conosciuto col nome di Vilhjalmur Stefansson, nordamericano. E' passato alla storia come l'uomo al quale riuscì di realizzare l'indispensabile ed eccezionale rivoluzione esplorativa artica e cioè quella di assumere un atteggiamento non più di ostilità ma di comprensione reciproca con quella zona del pianeta, considerata sino ad allora inospitale ed inaccessibile. Egli in sostanza riusciva a sopravvivere con le risorse di quella "regione" che scopriva facilmente, in quanto riconosceva le increspature dei ghiacci. Erano talmente particolari da non potersi sbagliare assolutamente e perciò non si affannava mai per la sua sopravvivenza. Nelle settecento pagine del suo libro, "The Friendly Artic", invano si cerca una descrizione di condizioni disastrose, di sforzi disumani per combattere contro la fame, il freddo, il ghiaccio che si forma sugli abiti, che si scioglie nel saccoletto rendendo il riposo una specie di incubo, come succedeva invece nella spedizione di Nansen. Stefansson viaggiava sempre asciutto. Le sue esplorazioni sembravano quasi un gioco, un divertimento. Come mai tutto questo? Sarebbe facile dare la risposta, ma andiamo avanti.
Agli inizi del XX° secolo venne alla ribalta un altro grande ed affascinante, quanto fantasioso ed imprevedibile esploratore di nome Hubert G. Wilkins. Di origine australiana, compì una serie di incredibili avventure esplorative ai poli con l'aereo e addirittura con un sommergibile, che lo renderanno assai famoso. Si crede che in tutte queste esperienze si fosse accorto della strana anomalia del Polo Nord, della strana terra di cui tutti parlavano, e perciò cercò di verificare se esistesse anche al Polo Sud. Si recò in Antartide in due spedizioni successive: quella del 1928-29 e quella del 1929-30. In effetti si rese conto dello stesso fenomeno tanto è vero che nel Dicembre 1929, l'esploratore russo Dumbrova ebbe a dichiarare: "La memorabile scoperta, compiuta dal capitano H.G.Wilkins, il 12 Dicembre, di una terra finora sconosciuta, al di là del Polo Sud esige che la scienza riveda la concezione che, per centinaia di anni, si era fatta del profilo sud della Terra".
Gli sforzi compiuti da Wilkins vennero messi a buon frutto dall'altro grande esploratore: il Contrammiraglio della Marina Americana Richard Evelin Byrd. Raggiunto il Polo Nord in aereo nel 1925, esplorazione contestata che gli valse però il titolo di Eroe degli Stati Uniti, Byrd volle, con tutte le sue forze e con una volontà ferrea, esplorare la grande distesa di ghiaccio del Polo Sud in più spedizioni. Organizzò la prima nel 1928, riuscendo a sorvolare il Polo il 28 Novembre 1929. Nel 1933 partì nuovamente per le regioni antartiche con una spedizione attrezzatissima della quale facevano parte tecnici e scienziati. Nel corso di questa spedizione, durata circa tre anni, si isolò per molti mesi in una stazione metereologica a 80° di latitudine sud, riportandone notevolissimi risultati scientifici. L'isolamento, molto probabilmente, gli diede la possibilità di risvegliare quelle qualità spirituali che lo porteranno negli anni successivi a raggiungere il meraviglioso mondo sotterraneo.
Nel Novembre 1939 intraprese un'altra spedizione nell'Antartide ma la più spettacolare ed imponente la organizzò verso la fine del 1946. Fu una missione grandiosa con lo spiegamento di 4700 uomini, 13 navi, una portaerei e una ventina di aerei. Ad un certo punto, l'11 Febbraio 1947 venne scoperta l'Oasi di Bunger, l'avvenimento più clamoroso dell'operazione Highjump. In quel giorno il comandante di un idrovolante, David Eli Bunger, vide uno spettacolo stupefacente: una grande zona scura di terra in mezzo al candido paesaggio di ghiaccio. Il notiziario della Marina americana parlò di una nuova Shangri Là , in cui erano state osservate tracce evidenti di vegetazione. Dopo poche ore, in tutte le città del mondo si leggevano notizie di quell'oasi. Bunger fece anche altre scoperte. Ad esempio vide e si posò su alcuni laghi dell'oasi. L'acqua non era eccessivamente fredda e si rivelò acqua di mare. Byrd e il suo vice Siple erano piuttosto scettici su questa scoperta, per cui l'Ammiraglio il 19 Febbraio 1947 iniziò un viaggio con il suo aereo per l'interno dell'Antartico, insieme con il secondo pilota Howie, per sincerarsi personalmente del mistero. Byrd scriverà, come suo solito, il viaggio in dettaglio sul suo diario. Fu proprio questo diario a procurargli nell'immediato suo futuro, grandi problemi e sofferenze.
Tutto ciò è stato confermato dalla figlia Pauline Byrd dichiarando: "Mio padre ha sempre tenuto accuratamente dei diari sui suoi viaggi e assolutamente un diario personale che manca. Non è per caso quello che è stato ritrovato tra gli effetti personali, in possesso dell'Università dell'Ohio? Voglio sapere se questo presunto diario è il suo. Io penso che la Terra sia cava, ma non lo so. Sin da quando questo volo del Febbraio del 1947 non è stato svelato, la mia famiglia è stata esposta a molte minacce. Voglio sapere la verità!" In effetti Byrd ebbe l'astuzia di trascrivere le parti più importanti della sua avventura tra le pagine bianche del famoso diario del 1925. E' accaduto che nel sistemare una quantità notevole di materiale, frutto delle molteplici spedizioni ai poli, il capoarchivista del Centro Polare Byrd di Columbus (Ohio), si trovò esterrefatto di fronte a delle dichiarazioni incredibili ed impressionanti: "Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 19 Febbraio dell'anno 1947. Verrà un tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l'ineluttabilità della verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non verrà mai alla luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l'egoismo e l'avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la verità". Egli stava scrivendo tutte le fasi del volo, accompagnate anche da indicazioni tecniche, quando si accorse di avere sotto di sè un paesaggio incredibile e per lui irreale, con una ricca vegetazione, animali, un ambiente ricco di luce con una temperatura di 24°C. Ad un certo punto del volo, l'aereo si ritrovò come agganciato da una forza invisibile scaturente da due oggetti che volavano a breve distanza. I comandi non gli rispondevano. Ebbe inizio un colloquio rassicurante, via radio, con quei piloti sconosciuti, fino a quando non giunse in una città scintillante dove avvenne l'incontro con il Maestro. Quest'uomo gli trasmise un importantissimo messaggio: "Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui. Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l'esplosione delle prime bombe atomiche, da parte della vostra razza, su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti per investigare ciò che la vostra razza aveva fatto. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d'ora nelle guerre e nella barbarie della vostra razza, ma ora dobbiamo farlo in quanto voi avete imparato a manipolare un tipo d'energia, quella atomica, che non è affatto per l'uomo. I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo, e tuttavia esse non se ne curano. Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste". Il Maestro continuò e lo esortò a portare il suo messaggio al potere del Mondo di superficie dove si invitava l'umanità a smettere di produrre armi nucleari. Dopo essersi congedato dal Maestro, l'Ammiraglio Byrd ritornò nel suo aereo e con lo stesso modo con cui era arrivato, venne ricondotto tranquillamente sulla superficie del pianeta.
Lo strano diario contiene altre dichiarazioni: "11 Marzo 1947 - Ho appena avuto un incontro di stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. E' stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Vengo trattenuto per diverse ore (6 ore e 39 minuti per l'esattezza). Sono accuratamente interrogato dal Top Security Forces e da una èquipe medica. E' un travaglio! Vengo posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America. Mi viene ordinato di TACERE su quanto appreso, per il bene dell'umanità!!! INCREDIBILE! Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini". Anche in punto di morte (avvenuta nel Febbraio del 1958) l'Ammiraglio Byrd continuò a ripetere :"La nostra spedizione ha incontrato un grande territorio nuovo... che continente incantevole in quel cielo, terra di perenne mistero".
In effetti riuscì ad organizzare, prima di morire, la sua quinta spedizione nell'Antartico nel 1955-56, denominata "Operazione Gelo Intenso". Non la portò a termine, in quanto era finalizzata alle ricerche scientifiche dell'Anno Geofisico del 1957, ma riuscì ugualmente a compiere un'altro raid aereo e penetrare così nel mondo sotterraneo per la seconda volta nel gennaio del 1956. La notizia venne fortunatamente divulgata dalla stampa americana il 5 febbraio 1956, riportando il laconico messaggio: "Il 13 gennaio, alcuni membri della spedizione statunitense hanno effettuato un volo di 2700 miglia, a partire dalla base di McMurdo Sound, 400 miglia a ovest del Polo Sud, e sono penetrati per 2300 miglia in una terra che si estende al di là del polo".
Abbiamo dovuto aspettare ancora circa 20 anni per avere la definitiva conferma della cavità polare. Con l'avvento della missilistica, si è potuto scrutare questa parte misteriosa del pianeta Terra con delle riprese ottiche effettuate da notevole altezza. Il 16 Agosto 1968 venne lanciato in orbita polare la sonda metereologica ESSA 7, dotata di telecamere AVCS, le cui immagini erano soltanto captabili dalle stazioni della NASA. Nel suo quotidiano lavoro, il satellite inviò a terra delle immagini del Polo Nord strabilianti che ponevano fine ad ogni dubbio e ad ogni "miraggio". In pratica si poteva notare la presenza di un foro oscuro sul ghiaccio, la cui apertura aumentava sempre di più e in modo dinamico, fino a raggiungere la dimensione dell'ordine di 2300 Km di diametro. Successivamente l'apertura diveniva evanescente, non mostrando più i confini ben delimitati. Per fortuna tale sequenza è riuscita a sfuggire al ferreo occultamento di notizie "particolari". Naturalmente anche la scienza sovietica era in possesso di simili prove. Dalle foto si poteva osservare come l'apertura fosse dinamica e, ad un certo punto, passasse ad un piano vibrazionale superiore a quelli accettati dalla comune conoscenza, provocando in tal modo l'evanescenza.
Si possono spiegare così le varie terre (miraggi) descritte da molti esploratori e localizzate in zone diverse e non più ritrovate. Si può spiegare l'appiattimento dei poli in quella zona ove la materia rocciosa viene a mancare. Si può capire la formazione delle aurore polari, anche queste non sufficientemente spiegate dalla nostra scienza, cui consegue la presenza di un sole centrale (artificiale) interno al pianeta. Quello che ancora non si sa, è quando si verifica il fenomeno, poichè non è un evento ripetitivo e prevedibile. Se però consideriamo il pianeta Terra come un essere macrocosmico vivente, allora sì che tutto ridiventa concepibile. Naturalmente ci sono altre prove scientifiche di questo fatto ed in possesso dalla scienza ufficiale, ma nessuno vuole per il momento divulgarle.
Mi riferisco, ad esempio, all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso (Assergi - Prov. Aquila), un laboratorio scavato nelle viscere di questa montagna dove si rivelano particelle elementari derivate, in particolare, dai processi termonuclari che avvengono nel Sole e nelle stelle. Ho potuto, alcuni anni fa, osservare il tracciato di alcune particelle in arrivo dal nostro Sole, tracciato costruito con l'intervento di particolari sensori e dai computers. Le particelle elementari in questione erano i neutrini. Sono particelle prive di carica elettrica, probabilmente di massa piccolissima, soggette solo alla forza detta debole. Ebbene a causa dell'estrema debolezza delle loro interazioni, queste particelle possono attraversare enormi spessori di materia e riempire tutto lo spazio senza che ne abbiamo un minimo di percezione.
In questo particolare grafico, ad esempio, venivano evidenziati alcuni neutrini con la loro inclinazione e il loro verso; verso che andava dall'alto in basso. Nello stesso grafico ve ne era uno però che aveva tutt'altra inclinazione e verso esattamente opposto a tutti gli altri. In pratica la particella scaturiva dal centro della Terra per poi uscire all'esterno. Ho cercato ripetutamente spiegazioni al riguardo ma non me ne hanno volute assolutamente concedere. Ma non tutti gli uomini tacciono. Anzi alcuni di essi hanno espresso un coraggio incredibile nel fare affermazioni che secondo il senso comune sono solamente eresie.

28/06/2003 14:56
 
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Scusa Marcoqm, mi sono appena accorto che il testo ke ho preso dal sito del polo nord è uguale a quello linkato da te...
28/06/2003 17:56
 
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eheh fa niente xny [SM=g27963]
28/06/2003 21:13
 
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il decimo pianeta....
ciao Xny,queste cose sulla terracava si sanno da tempo....
cerchiamo di rimanere sull' argomento del decimo pianeta....
che per ora è più importante..
byez
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29/06/2003 12:54
 
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si lo so, hai ragione ma ho visto ke era stato apero un topic apposta, e siccome avevo un po' di info ho voluto contribuire.
Poi vedendo che a riguardo del decimo pianeta ultimamente non ci sono notizie importanti e che sulla terra cava c'è gente non informatissima ho pensato di mettere qualcosa, che non fa mai male [SM=g27964]
ciauz
29/06/2003 14:49
 
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Hai fatto bene Xny
Secondo mè la terra cava è un'argomento che non
possiamo trascurare, sopratutto se esiste realmente!!

Sul DP effettivamente sappiamo che forse ad agosto
lo vedremo passare, ma questa è solo
una supposizione e haimè non abbiamo
altre info.


e poi nibirumarduck,
io penso che qualsiasi informazione
che sia sul decimo pianeta o meno
sia importante ugualmente.

Cèrto che il DP non se lo scorda nessuno, però
è giusto dare anche spazio a tante altre cose
che ci stanno intorno, senò rischiamo di
fossilizzarci su un solo argomento!!!

Ciao cari e a presto!

[Modificato da Tiziano A. 06/09/2003 16.31]

Tiziano A.
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"La scienza non è nient'altro che una perversione
se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell' umanità". Nikola Tesla
29/06/2003 17:12
 
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decimo pianeta
si,non sto dicendo che non è importante,ma siccome questa sezione riguarda il decimo pianeta,l'argomento della terra cava mi sembra fuori programma; perchè non creare delle sezioni sugli argomenti?
ad esempio un forum completamente dedicato alla terra cava,un altra sezione agli eventi paranormali ecc.?
cosi non si creerà confusione e avremo un forum migliore.

byez
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29/06/2003 17:52
 
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volevo salutare xny e concordare sia con Tiziano per le informazioni da poter quantomeno dare per sommi capi, ma concentrare come dice nibirumarduk almeno su questo forum le informazioni inerenti il Decimo Pianeta, giusto a supportare il dialogo, per quanto riguarda il passaggio ad Agosto Tiziano è la notizia data dall'equipe Russa o da altra fonte? vi saluto caramente e a presto spero con delle notizie .....[SM=g27960] [SM=g27959] [SM=g27961] a dimenticavo siamo a 40 gradi oggi qui a Cosenza!![SM=g27966]
29/06/2003 18:05
 
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ok ragazzi
allora vedrò di aprire delle sezioni dedicate ad ogni singolo argomento..

A presto
Tiziano A.
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"La scienza non è nient'altro che una perversione
se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell' umanità". Nikola Tesla
29/06/2003 18:29
 
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Per chi fosse interessato tutte le informazioni succitate sulla terra cava e molte altre ancora sono raccolte nel libro di Costantino Paglialunga :
“Alla scoperta della terra cava”
edito da Macro Edizioni.

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"There's no dark side of the moon really, but in fact it's all dark !"
29/06/2003 19:30
 
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Allora Tiziano propongo anch'io un'idea, e se tenessi questa sezione con solo le notizie di nibiru ed aprissi una sezione "misteri" dove postare notizie varie (terra cava, srop circles, ooparts ecc.) ??
Cmq complimenti per la disponibilità, di solito negli altri forum i creatori (del forum) sono un po' bacchettoni!! [SM=g27981]
30/06/2003 14:33
 
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caro Walem,(ne approfitto per salutarti:[SM=g27960])
come hai potuto constatare anche a Novara le temperature sono di quell'ordine,il che è un po' anomalo.
ciao
mauro
03/07/2003 23:26
 
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Finalmente anche i media nazionali si sono accorti dell'eccezionalit del clima in queste ultime settimane.
Qualcuno del forum ha scritto qualcosa, ma diciamo la verit : se questo fosse avvenuto nei giorni precedenti la data presunta di arrivo del DP sarebbero fioccati post allarmati sull'imminente fine del mondo.
In realt anche i 40 e passa gradi non sono una cosa impossibile in estate in Italia, ma fortemente insolita si.
Non avrei postato niente neanch'io se l'altro ieri sera- anzi diciamo pure notte, visto che erano passate le dodici -non avessi assistito ad uno spettacolo della natura praticamente mai visto dalle mie parti.
Ero al bar e ad un certo punto si alzato un vento fortissimo con un rumore impressionante : qualcuno ha cominciato ad aver paura. Paura fisica.
Poi niente. Sembrava che la cosa dovesse degenerare in una tempesta invece ha continuato a spaventare per un po'per poi cessare improvvisamente.
La mattina dopo mi sono domandato se avevo sognato.
NO, tutto questo non normale


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"There's no dark side of the moon really, but in fact it's all dark !"
06/07/2003 10:18
 
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chi vuole venire con me in Tibet alla ricerca della mitica agharti?Fatevi sotto!!

byez
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27/08/2004 18:44
 
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cari amici,non ricordo se era già stato postato,ma lo riposto poichè mi pare interessante
www.progettoterra.it/terracava.htm
ciao
mauro
08/11/2004 17:11
 
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agharti
ciao ragazzi sono appena arrivato.
mi sto interessando da qualche tempo sull'argomento.
mi piacerebbe tantissimo fare il viaggio di cui parlate. seriamente e nel modo più vagabondo possibile credo sia essenziale entrare in sintonia con il luogo e le sue tradizioni.
ciao fatemi sapere.
nonserviam
10/11/2004 08:34
 
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Anche io voglio fare questo viaggio...
ci tengo molto e penso che necessiti di un gruppo di persone sincere senza secondi fini... altrimenti ci vado da solo... prima o poi lo farò...
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