Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

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Esistono universi paralleli ?

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2005 19:16
12/03/2005 19:16
 
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Alle 8 del mattino del 19 aprile 1959 un funzionario della dogana di Port Moresby (quella che e oggi la capitale della Papua Nuova Guinea) stava recandosi , come al solito, al lavoro quando, svoltato l'angolo di una via semideserta, si trovò di fronte a una figura inconsueta : un uomo sui trent'anni ( dirà poi al settimanale statunitense True Adventure ) , vestito con una tuta da aviatore britannico , il quale si guardava attorno con aria smarrita , come se non conoscesse affatto il luogo in cui si trovava . Il funzionario , cortese , gli chiese dove fosse diretto , che cosa stesse cercando, ma l'altro non rispose, si limitò a scuotere il capo e a trarre di tasca una specie di volumetto, aprendolo scorrendolo appena e gettandolo via , per poi proseguire, sconcertato. Il doganiere lo vide sparire in una strada secondaria, raccolse il libretto e scoprì che si trattava di una mappa militare della regione stampata a Londra dal Ministero della Guerra nel 1942. C'era davvero di che restare stupefatti: chi era quel giovane che si aggirava per le vie di Port Moresby vestito come i piloti del secondo conflitto mondiale, sbarbato, pulito, senza i segni di una lunga odissea, con una carta che risaliva a diciassette anni prima? Perche non aveva risposto? Da dove era venuto e dove stava andando? È vero che di settemila aerei abbattuti nel corso della guerra sulla Nuova Guinea solo un centinaio poté essere ritrovato , com'è presumibile che gli altri siano stati inghiottiti dalla giungla, ma tanto non spiega i particolari del misterioso episodio. Non per tutti, almeno, perché c'è chi sostiene un'ipotesi tanto suggestiva quanto fantastica: quella secondo cui alcuni velivoli non si sarebbero persi nella foresta , ma sarebbero scomparsi in un'altra dimensione , in un altro universo .

CROCIERE AEREE ALLUCINANTI E AEREI SCOMPARSI.

«Esistono tanti universi quante possono essere le pagine di un enorme volume e di questo volume noi occupiamo una pagina sola», scrive H. G. Welis, e l'americano Fredric Brown, nel suo libro What Mad Universe (Che pazzo universo!), aggiunge: «La dimensione non è che un attributo di un universo, valido soltanto in quel particolare universo. Da qualunque altra prospettiva, un universo non è che un punto, un punto senza dimensioni. C'è un'infinità di punti sulla capocchia di uno spillo, quanti in un universo infinito oppure in un'infinità di universi infiniti. E un infinito elevato a una potenza infinita è ancora soltanto infinito. Abbiamo quindi un numero infinito di universi coesistenti e tutti gli universi concepibili esistono». Gli innumerevoli universi di cui ci parlano i due autori, con altri studiosi, non soltanto dilettanti, non sarebbero ovviamente intercomunicanti. Potrebbe darsi, tuttavia, che qualche 'falla' si aprisse tra loro, consentendo la comparsa o la ricomparsa di persone e oggetti che non sono (o non sono più) di questo mondo. Restando all'aviazione, citiamo lo scrittore francese Vincent Gaddis, il quale ci dice: «All'inizio del 1940 un certo tenente Grayson, effettuando un pattugliamento notturno nel cielo di Douvres, scorse un aereo dalla sagoma sconosciuta. Gli diede la caccia, senza poterlo tuttavia raggiungere. Alfine lo vide molto chiaramente sotto un raggio di luna. Era un vecchio biplano; le sue ali portavano il disegno della croce di ferro, simbolo della Germania imperiale, e sulla fusoliera erano dipinte le insegne del barone Manfred von Richthofen, il celebre 'Barone Rosso' abbattuto nel 1918». Si trattò di un'allucinazione o di qualche deformazione dimensionale che aveva portato nello spazio del 1940 un frammento di spazio del 1918? Quanto alla scomparsa degli aerei, sentiamo il tedesco Adolf Schneid er, che inizia con la più clamorosa: «Alle 14,02 del 5 dicembre 1945 cinque aerosiluranti del tipo Avenger partirono per un volo di esercitazione dall'aeroporto militare di Fort Lauderdale, a nord di Miami, con un equipaggio complessivo di 14 uomini. II primo messaggio arrivò alla base verso le 16, quando gli apparecchi sarebbero già dovuti essere rientrati. Il comandante della squadriglia comunicò che probabilmente aveva sbagliato rotta. Subito dopo il collegamento venne interrotto. Furono captati strani brani di conversazione tra i vari piloti, quindi, stupiti, gli uomini della torre di controllo appresero che il capo della formazione aveva passato il comando all'ufficiale di un altro aereo. Di colpo gli apparecchi scomparvero dagli schermi radar. Alle 16,24 giunse l'ultimo messaggio: "Sorvoliamo uno strano mare... non abbiamo la minima idea di dove ci troviamo. Sembra..."- E fu la fine». II mistero pare ormai chiarito, poiché gli Avenger, volando a bassa quota, precipitarono nel famigerato 'triangolo delle Bermude', investiti da uno dei furibondi vortici che si scatenano in quella zona. Schneider ci da però anche notizia di altre inspiegabili scomparse. Nel gennaio 1948 sparì un quadrimotore inglese Tudor 4 con 40 persone a bordo(«Tempo bellissimo, volo completamente normale», suonò l'ultimo messaggio), nel dicembre 1949 un aereo statunitense con 32 passeggeri, sulla rotta Puerto Rico-Miami. A circa 80 chilometri da quest'ultima città il pilota chiese istruzioni per l'atterraggio. Tutto sembrava procedere ottimamente, ma all'improvviso il contatto s'interruppe. Nel dicembre 1950 fu la volta di un quadrimotore Ariel, britannico. Vennero poi le sparizioni di un York inglese (1953), di un Superconstellation americano (1954), di un bombardiere della Marina USA (1956), di un 'serbatoio volante' KB 50 (1962) e di due altri del tipo KC 135 (1963). Dei casi seguenti non abbiamo notizia, poiché la cronaca di Schneider si arresta a questa data. Sarà incompleta, ma già così è tale da far restare perplessi .

LA STORIA DEI BAMBINI VERDI INGLESI (1135-1154).

In due cronache risalenti agli inizi del secolo XIII si legge della storia dei “bambini verdi”. Questi bambini, un maschio e una femmina, furono trovati intrappolati in alcune tagliole per le volpi disposte intorno al villaggio di Woolpit, nel Suffolk, durante il regno di Stephen (1135-1154). Avevano non solo gli abiti, ma anche la pelle, di una sfumatura verdastra, e da principio il loro unico alimento era costituito da fagioli verdi. Era difficile comunicare con i piccoli, dal momento che parlavano un linguaggio tutto loro, incomprensibile agli estranei; prima che si riuscisse a scoprire qualcosa di più sul loro conto, il maschietto morì. La bambina, invece, raggiunse l’età adulta, adottò una dieta mista (dopodiché la sua pelle assunse un colore normale), imparò a parlare l’inglese e infine sposò un uomo di King’s Lynn. Coloro che la interrogarono appresero che i bambini venivano da una terra cristiana chiamata St Martin’s, immersa in un crepuscolo perenne, e avevano raggiunto a piedi il punto in cui erano stati trovati, percorrendo un passaggio sotterraneo lungo il quale le aveva guidati il suono delle campane delle chiese. Il racconto potrebbe essere un’invenzione simbolica, o indicare che i bambini provenivano da un regno sotterraneo o da un universo parallelo, ma è stato anche interpretato in un modo più prosaico, nel senso che i due erano trovatelli denutriti del villaggio di Fornham St Martin’s,rimasti coinvolti nella guerra civile scoppiata durante il regno di Stephen e giunti nelle vicinanze di Woolpit dopo aver percorso le gallerie delle miniere neolitiche di selce della foresta di Thetford. Secondo questa spiegazione, il colore della pelle che tanto aveva allarmato i cronisti era dovuto ad una forma di anemia, definita clorosi, che conferisce notoriamente alla pelle una sfumatura verdastra, mentre il linguaggio incomprensibile non era altro che un accento locale molto marcato. I BAMBINI VERDI IN SPAGNA (1887). Andando indietro nel tempo, abbiamo il caso dei “fanciulli verdi”, riferito da John Mackiin in un articolo pubblicato dal mensile statunitense Grit nel dicembre 1966. Per dovere di verità, informiamo che i ricercatori iberici non sono riusciti a identificare la località in questione: forse non esiste più, forse c'è stato un errore di trascrizione del nome. Ecco, comunque, la cronaca di Mackiin: «In un pomerìggio di agosto del 1887, due bimbi se ne andavano da una caverna a una parete rocciosa nelle vicinanze del villaggio spagnolo di Banjos. Camminavano tenendosi per mano e attraversarono così un campo in cui alcuni contadini erano intenti alla mietitura. La cosa accadde, come abbiamo detto, 80 anni fa, ma c'è ancora gente viva che ricorda quel giorno. «Certo nei racconti vi sono esagerazioni. distorsioni, ma i fatti basilari sembrano essere indubbi: i due bimbi che se ne venivano, timorosi, dalla caverna, parlavano uno strano linguaggio incomprensibile, i loro abiti erano fatti di una sostanza mai vista prima. E la loro pelle era verde! «È una storia bizzarra, illogica, senza spiegazione, che potrebbe tutt'al più richiamarci alla mente le ricerche condotte sulla quarta dimensione, su un mondo esistente accanto ai nostro: per noi un mondo di fantasmi, dal quale i fanciulli potrebbero essere fuggiti. In questo senso potrebbe essere dato credito alla teoria che li vorrebbe precipitati in un 'vortice spaziale' come un uomo precipita in una caverna aperta nel ghiaccio e non può ritrovare la via d'uscita. Ridicolo? Può essere, ma si tratta dell'unica ipotesi in grado di gettare un barlume di luce sulla comparsa dei bimbi verdi. «Da Barcellona arrivò un religioso a investigare sullo strano fatto. Vide i bambini, ascoltò le testimonianze e più tardi scrisse: "Sono così convinto da quanto ho udito, che mi vedo costretto ad accettare il fatto, se pur incapace di comprenderlo e di tentarne una spiegazione con le forze dell'intelletto ". «I mietitori stavano riposando, dopo il pasto, quando la strana coppia comparve. Non credendo ai loro occhi, gli agricoltori le si precipitarono incontro. I fanciulli, spaventati, fuggirono. Furono inseguiti, raggiunti e condotti a casa di Ricardo da Caino, un magistrato che era anche il più grosso proprietario terriero del villaggio. «Da Caino prese la mano della bambina e la strofinò. Il colore verde rimase: era indubbiamente parte della pigmentazione. Ai fanciulli venne offerto cibo, ma non mangiarono, limitandosi a prendere fra le dita il pane e la frutta e ad osservarli con un misto di sospetto e di stupore. «Il magistrato notò che i tratti dei loro volti, benché regolari, apparivano leggermente simili a quelli negroidi. Gli occhi erano tagliati a mandorla e incassati nelle orbite. I bimbi rimasero cinque giorni in casa di Da Caino. Non mangiarono, divenendo palesemente deboli: non si poté trovare alcun cibo che li attirasse. Alfine, dice una relazione, "accadde un giorno che fossero portati dei fagioli, su cui la coppia si gettò con grande avidità... e anche in seguito non toccò altri alimenti". «A quanto pare, il digiuno aveva però procurato seri danni al ragazzo: nonostante i fagioli, diventò sempre più debole e morì un mese dopo la sua comparsa. La ragazza, invece, crebbe bene e divenne domestica in casa Da Caino; il suo colorito verde si rese meno intenso e la curiosità attorno a lei si affievolì. Dopo alcuni mesi imparò qualche parola spagnola e fu in grado di dare, circa il suo arrivo, una vaga spiegazione, che valse però soltanto a rendere il mistero più fitto. «Dichiarò di venire da una terra su cui non sorgeva il sole, dove regnava sempre il crepuscolo. "C'è un paese di luce non lontano da noi, disse, da cui siamo però separati da una corrente di grande larghezza" «Come era giunta sulla Terra? "Vi fu un gran rumore ", poté soltanto ricordare. "Noi fummo presi nello spirito e ci trovammo sul campo del raccolto". «La fanciulla visse ancora cinque anni e venne sepolta accanto al fratello. «Una strana storia davvero. Che si tratti di una favola, di uno scherzo, di una leggenda tramandata da generazione a generazione? I documenti relativi al fatto che abbiamo qui esposto esistono, assieme alle dichiarazioni giurate dei testimoni che videro, toccarono, interrogarono le creature giunte, tenendosi per mano, da una caverna molto, molto profonda».

IL VIAGGIO ATTRAVERSO IL NULLA DEL SOLDATO SPAGNOLO.

Le 'dimensioni sconosciute' sembrano però non soltanto inghiottire uomini e macchine, ma anche sorprenderci con apparizioni improvvise che sono ugualmente inspiegabili. «La mattina del 25 ottobre 1593», riferisce lo scrittore Le Poer Trench, «un soldato spagnolo comparve improvvisamente nella Plaza Mayor di Città di Messico. Portava i distintivi del reggimento che a quel tempo difendeva la fortezza di Manila, a più di 9 miglia, al di là dell'oceano. Com'era avvenuto il trasferimento? Il soldato non ne aveva idea. Sapeva, in compenso, che sua eccellenza don Gomez Pérez Dasmarinas, governatore delle Filippine, era morto. «Sebbene restasse un enigma il modo in cui il militare avesse viaggiato tanto senza neppure sporcarsi l'uniforme, le autorità spagnole in Messico lo incarcerarono come disertore della guarnigione di Manila. «Passarono le settimane, le lunghe settimane che le notizie impiegavano per giungere, via galeone, da Manila ad Acapulco. E da Acapulco la comunicazione arrivò alfine a Città di Messico: sua eccellenza don Gomez Férez Dasmarinas era morto, ucciso da un equipaggio cinese ammutinatosi presso Punta de Azufre mentre stava veleggiando diretto alle Molucche per una spedizione militare. Ed era morto proprio il giorno in cui il misterioso soldato era apparso al centro della capitale messicana. « L' 'altissimo tribunale dell'Inquisizione, sempre all'erta ai segni di stregoneria e diavoleria, si occupò del caso e, non riuscendo a venirne a capo, ordinò la traduzione del militare a Manila per ulteriori indagini. Ma tutto quanto poté essere accertato fu che l'uomo era realmente in servizio laggiù la notte del 24 ottobre. «In proposito esistono relazioni attendibili, tra cui quelle contenute nei libri Las Calles de Mejico di Luis Gonzales Obregón, Cronache dell'Ordine di S. Agostino e S.Domenico e Sucesos de las Islas Filipinas di Antonio De Morga, alto funzionario della 'corte criminale delle udienze reali della Nuova Spagna'».( by xdonnax )
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Fonte: http://www.theseventhpapyrus.it/curiosita_misteriose.htm
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anta mata so mata
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