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ITALIANI, SVEGLIAMOCI

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2005 12:17
11/07/2005 16:18
 
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Nella nostra gloriosa tradizione, per la quale ciascuno di noi pensa rigorosamente ai fatti suoi, noi italiani troviamo comodo guardare dall'altra parte, quando ci si suggerisce che l'11 Settembre sia stato un autoattentato. Per lo stesso motivo noi italiani facciamo finta di niente, quando l'Italia va in guerra per motivi altamente ingiusti, violando inoltre in maniera plateale la Costituzione. Sempre perchè la cosa non ci tocca da vicino, noi italiani continuiamo a far finta di credere che AlQueda sia davvero un'organizzazione islamica, anche se non sapremmo nemmeno dire per quale scopo combatta.

E adesso che Pisanu invoca leggi speciali, e Calderoli chiede addirittura lo stato di guerra, avvisando che "chi negherà il proprio appoggio negherà l'evidenza, creando i presupposti perché il prossimo bersaglio sia l'Italia," cosa faremo, noi italiani? Continueremo a far finta di niente? Quando nostra madre, nostra sorella, oppure nostro figlio resteranno spappolati dentro un autobus - "probabilmente a Roma o Milano", come qualcuno dei nostri politici ha sfacciatamente suggerito - cosa faremo? Ci porremo finalmente qualche domanda, rischiando magari anche di capire che "siamo tutti nella stessa barca" non è solo un refrain da canzonetta di Sanremo?

A quel punto, feriti a morte dal dolore che finalmente ci ha raggiunto, che finalmente abbiamo conosciuto da vicino, cosa faremo? Ce la prenderemo ciecamente col primo marocchino che troviamo per strada, o ci chiederemo davvero cosa c'è dietro, e a chi giova, tutto questo orrore meticolosamente programmato?

Davvero non riusciamo a vederla, la coincidenza fra le bombe di Londra e il G8 "fallito"? Davvero non riusciamo a vederla, l'assurdità di una organizzazione che fa tutto questo ma si dimentica regolarmente di dirci cosa vuole, e perchè mai lo farebbe, lasciando addirittura agli stessi politici che colpisce il compito di spiergacelo?

Perchè forse allora lo "stato di terrore" ce lo meritiamo davvero, a questo punto.

"Tutti coloro che sono disposti a rinunciare ad una parte della propria libertà - disse Benjamin Franklin - in cambio di un pò di sicurezza in più, non meritano nè la libertà nè la sicurezza".

Italiani, svegliamoci. Il campanello che ha appena suonato rischia di essere quello dell'ultimo giro.

Massimo Mazzucco - www.luogocomune.net

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Attentati a Londra: alcune impressioni

Chi ci guadagna? Chi otterrà dei vantaggi?

Sono molte le fonti alternative che stanno diffondendo la possibilità che questi attacchi possano giocare a favore di Blair e di Bush. Ad esempio, i media non dovranno più occuparsi delle loro bugie che hanno portato le loro nazioni in Iraq. Non dovranno più interessarsi di Karl Rove e Valerie Plame.

D'altronde come non sottolineare che questi attacchi sono avvenuti pochi giorni dopo che la Gran Bretagna aveva annunciato il suo piano di ritiro dall'Iraq.
Cui bono? si domanda Anthony Wide nell'articolo Stupidity Versus Logic in the Latest “Terror” Attack.

"Cavolo!" scrive Wide "Quelli di al Qaeda devono essere i più stupidi terroristi dell'intero pianeta. Il loro scopo dovrebbe essere quello di scuotere la volontà delle potenze occidentali che hanno invaso l'Iraq, e spingerle ad andarsene, no? C'è qualcuno per favore che mi può spiegare la logica delle bombe di Londra? Nessuno lo può fare in modo serio, ed è ora di applicare la logica a questi eventi. Per favore non mi dite la sciocchezza che siccome queste persone sono "assassini" non si può applicare la logica. Non si può diventare l'organizzazione terroristica numero uno al mondo senza avere alcuna logica, no? Ci siamo bevuti che queste persone fossero abbastanza intelligenti da circonvenire i nostri miliardari servizi segreti e le nostre difese aeree utilizzando alcuni taglierini, mentre rifiutiamo l'idea che possano attuare azioni conseguenti a meccanismi studiati di causa-effetto. Io lo dubito moltissimo. Proprio in questa settimana, è stato detto che l'Inghilterra aveva abbozzato piani per ritirare le sue truppe, una vittoria per al Qaeda, giusto? Quindi come possiamo credere che la risposta orchestrata a questi piani di ritiro possa essere quella di far esplodere autobus in Inghilterra. Ora, provate ad indovinare quale sarà la risposta più probabile a tale evento: 1) Ritiro più veloce delle truppe" 2) Incremento del sostegno dell'opinione pubblica a mantenere le truppe in Iraq?"

E allora quanto è conveniente che questi attentati avvengano proprio in tempo per tenere le truppe in Iraq. E se così fosse sembra proprio che i veri beneficiari di queste azioni siano i falchi guerrafondai, che sperano con le bombe di porre fine all'inesorabile erosione nella pubblica opinione verso l'appoggio alla guerra. Ed è anche certo che sia Blair che Bush hanno bisogno di diversivi per distogliere l'attenzione dagli attacchi su di loro portati da chi li accusa di aver mentito.

Le istantanee accuse agli islamici

Passano pochi minuti dagli attacchi e, in assenza di qualsiasi rivendicazione, i principali media puntano il dito su Al Qaeda. Non dimentichiamo comunque che Al Qaeda non è sempre quello che ci viene detto, come nel caso della cellula Mossad-Qaeda palestinese. A volte poi, come è accaduto in precedenti attacchi contro inglesi e americani, tutte le prove sembravano indicare una direzione che poi si rivelava completamente falsa, basti pensare all'affare Lavon.

Poi arriva una rivendicazione islamica (falsa naturalmente): Un gruppo islamico rivendica gli attentati.
Ma il traduttore della MSNBC TV, Jacob Keryakes, nota che la dichiarazione di responsabilità contiene un errore in uno dei versetti del Corano citati, suggerendo così che possa trattarsi di un falso. "Questo è un errore che Al Qeada non farebbe mai" conclude Keryakes.

Gli israeliani

Arriva anche la notizia che l'Ambasciata israeliana era già a conoscenza degli attacchi, tant'è che il ministro delle finanze, Binyamin Netanyahu, rimane nella sua stanza d'albergo e non si reca all'hotel, vicino al luogo della prima esplosione, dove avrebbe dovuto partecipare ad un summit economico.
Per chi non riesce a credere a quanto detto sopra, gli basti sapere che nello stesso momento sul sito Ireland Online esce la notizia che, secondo Israele, "Scotland Yard era allertata per un possibile attacco". Detto in altre parole, la polizia inglese, secondo quanto dichiarato da un funzionario israeliano, avrebbe detto all'ambasciata israeliana a Londra, pochi minuti prima delle esplosioni, di aver ricevuto un avvertimento di possibili azioni terroristiche nella città.
La situazione diventa difficile. E allora il funzionario israeliano si precipita a negare le sue precedenti affermazioni.

E che neghi è ovvio. Se Scotland Yard non ha avvertito, è probabile che un suo funzionario lo dica. E così avviene. Il capo della polizia di Londra, Sir Ian Blair, afferma di non essere stato allertato per qualche impellente minaccia e aggiunge di non poter commentare le notizie israeliane secondo cui la loro ambasciata a Londra aveva ricevuto una telefonata dalla polizia pochi minuti prima della prima esplosione, telefonata che avvertiva del pericolo.

Ritrattare, dire di essersi confusi, è sempre possibile. Ma orma è tardi. Anche il sito www.canada.com riporta la notizia della polizia che avverte gli israeliani degli imminenti attacchi.

Deve intervenire il ministro degli esteri israeliano, Silvan Shalom, che afferma che Israele venne avvertita non prima della sesta esplosione in città. Va bene, gli crediamo, ma prima ci spieghi com'è che Netinyahu sapeva di non dover recarsi proprio nei pressi del luogo dove è esploso il primo degli ordigni. La cosa puzza di Odigo, la compagnia israeliana i cui dipendenti vennero avvertiti di non recarsi al lavoro al WTC l'11 settembre 2001.

La notizia viene ripresa ed analizzata nel bell'articolo di PrisonPlanet: Explosions In London - Who Stands To Gain? Israel Warned, Cover-up In Progress.

Che Netinyahu non si sia di proposito recato all'hotel vicino all'esplosione lo dice anche yahoo.news: Netanyahu ha cambiato i suoi programmi in quanto preavvertito di un possibile attacco e scoop.co.nz: "Sono stati avvertiti gli israeliani precedentemente al primo attentato?"

Cerchiamo di ragionare. Dunque la notizia che la polizia britannica avverte gli israeliani della possibilità degli attentati ha in pratica una sola fonte: quella israeliana. In quella giornata, in quelle ore, la delegazione israeliana doveva recarsi proprio nei pressi della prima esplosione. Ma come pensare che Scotland Yard si precipiti ad avvertire gli israeliani e trascuri completamente i civili inglesi? E allora possiamo mettere in ballo un'altra spiegazione: non è che Israele abbia cercato di spiegare il fatto che Netinyahu non si sia convenientemente recato al summit, accusando in pratica gli inglesi di essere loro a conoscenza degli attentati. D'altronde come indizi non abbiamo altro che le parole che un funzionario israeliano si sarebbe inavvertitamente lasciato scappare di bocca (poi ritrattate).

In alternativa non resta altro che rispondere alle domande che si pone l'IndiaDaily nell'articolo "Britain failed to protect London even after Israel warned Britain of coming Al-Queda terror – inefficiency or conspiracy?". Se l'ambasciatore israeliano era stato avvertito minuti prima dello scoppio del primo ordigno, e Netanyahu si era guardato bene dall'uscire dal proprio albergo, perché un simile trattamento non è stato riservato alla popolazione londinese? Perché se i servizi conoscevano l'eventualità di un imminente attacco terroristico non sono state prese adeguate contromisure. Si è trattato dunque di inefficienza o di cospirazione?

E Tony Blair: cosa sa realmente?

Strano per un primo Ministro accusare ipse facto gli islamici, senza pensarci due volte. Strano, molto strano. Sì, perché è strano che una persona che conosce i Downing Street Memos faccia simili affermazioni: queste memorie dimostrano che non fu il "terrorismo" a spingere gli inglesi in Guerra in Iraq, ma un piano a lungo preparato da Bush che è stato pari pari venduto ai britannici.

E su quali esperti si basa Blair per attribuire la responsabilità agli islamici? Date un'occhiata a questo articolo di news.yahoo.com: Boaz Ganor, direttore generale dell'Istituto israeliano di politica internazionale sull'antiterrorismo e Mordechai Kedar, un esperto di antiterrorismo della rete televisiva israeliana. Suona male, non è vero?

E Galloway?

Come dimenticare poi il recente intervento di Galloway, quando ha affermato che una massiccia opposizione popolare avrebbe fermato qualsiasi attacco contro l'Iran, a meno che il complesso industriale-militare non metta in programma un attacco terroristico del quale far ricadere le colpe sull'Iran? Non ci resta che attendere. Se qualche rivendicazione porta all'Iran, allora Galloway aveva ragione. Altrimenti questo è ciò che potrebbe ancora avvenire.

Tratto da articoli e commenti su whatreallyhappened.com

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Londra. In simultanea: veri attentati ed esercitazione antiterrorismo

di Paul Joseph Watson & Alex Jones/Prison Planet | July 9 2005

Un’agenzia di consulenza con contatti con il governo e la polizia stava effettuando un’esercitazione per una compagnia, il cui nome non è ancora stato reso noto, che prevedeva la simulazione di un attentato nella metropolitana di Londra, esattamente nello stesso tempo e nello stesso luogo in cui si sono verificate le reali esplosioni la mattina del 7 luglio.

La sera del 7 luglio, Radio 5 della BBC trasmette un'intervista a Peter Power (nella foto), amministratore delegato della Visor Consultants, che si pubblicizza come una compagnia di consulenza per la “gestione di crisi”.

Peter Power è stato un dirigente di Scotland Yard ed ha lavorato nella squadra anti-terrorismo.

Power ha affermato nell’intervista che esattamente nello stesso tempo in cui si sono verificate le esplosioni a Londra la sua compagnia stava effettuando un’esercitazione che simulava lo scoppio di ordigni nella metropolitana di Londra, esattamente negli stessi luoghi, esattamente allo stesso orario, di quanto è accaduto nella realtà.

Questa che segue è una trascrizione dell’intervista.

POWER: Alle nove e mezzo di questa mattina stavamo svolgendo per una compagnia qui a Londra una esercitazione che si basava sull’ipotesi dello scoppio simultaneo di più ordigni esattamente alle stesse stazioni ferroviarie dove questa mattina è accaduto quanto sappiamo, così ancora ho i brividi per l’accaduto.

INTERVISTATORE: Mi faccia capire meglio, voi stavate effettuando una simulazione per vedere come avreste affrontato questo tipo di emergenza ed invece questa si è realmente verificata mentre voi stavate effettuando l’esercitazione?

POWER: Precisamente, e circa alle 9 e 30 di questa mattina, avevamo progettato ciò per una compagnia della quale per ovvie ragioni non rivelo il nome, per altro ci stanno ascoltando e sanno di cosa parlo. Avevamo una stanza piena di esperti di crisi che si incontravano per la prima volta e così in meno di 5 minuti ci rendemmo conto che quanto accaduto era reale e attivammo le corrette procedure per gestire la crisi passando da modalità di intervento lenta a quella rapida e così via.

Il fatto che l’esercitazione avvenisse negli stessi luoghi e nello stesso tempo degli attentati è lontana anni luce dall’essere una coincidenza. Power ha affermato che l’esercitazione prevedeva lo scoppio simultaneo di ordigni. Inizialmente si era pensato che le esplosioni si fossero verificate nel giro di un’ora, ma già oggi la BBC ha affermato che furono simultanee.

Perché queste affermazioni siano importanti non necessariamente dobbiamo considerare Power e la Visor Consultants “dentro le esplosioni” o qualcosa di simile. Il governo inglese o una sua propaggine, una compagnia privata, potrebbero avere commissionato alla Visor quest’esercitazione per vari scopi.

L’esercitazione soddisfa a vari scopi. Ad esempio potrebbe aver funzionato come copertura ad un piccolo gruppo di terroristi governativi che hanno potuto attuare il loro obbiettivo senza che il più ampio settore dei servizi di sicurezza potesse rendersi conto di ciò che stavano attuando, e, soprattutto, se fossero stati catturati durante l’attentato o dopo sulla base di qualche prova, essi avrebbero potuto giustificarsi asserendo che stavano prendendo parte ad un’esercitazione.

Questo è esattamente quello che è accaduto la mattina dell’11 settembre 2001. La CIA stava effettuando esercitazioni che prevedevano lo schianto nel WTC e nel Pentagono di aerei dirottati alle 8 e 30 di quella mattina.

E’ chiaro che almeno cinque, se non sei, esercitazioni furono effettuate nei giorni precedenti e la mattina dell’11 settembre. Ecco perché i monitor dei radar del NORAD hanno mostrato fino a 22 aerei dirottati nello stesso tempo. Al Norad venne comunicato che si trattava di una parte dell’esercitazione e che le normali procedure di intervento erano dunque da procrastinare.

Il gran numero di segnali che apparivano sugli schermi del Norad (che segnalavano in realtà sia gli aerei “dirottati per esercitazione” sia quelli “realmente dirottati”) spiegano le confusionarie dichiarazioni della stampa ore dopo l’attacco quando si parlava di otto aerei dirottati.

La classe dirigente anglo-americana che controlla il complesso militare-industriale occidentale è stata pescata centinaia di volte nell’esecuzione di azioni terroristiche nel mondo per ottenere i propri vantaggi corporativi, accusando i propri nemici.

Il governo americano è stato smascherato nell’atto di programmare attentati o per averli eseguiti. Membri dell’FSB di Vladimir Putin furono pescati mentre collocavano ordigni in un appartamento russo costruito nel 1999 dalla polizia di Mosca.

Questa non è speculazione. Kermit Roosevelt ammise alla radio NPR che nel 1953 la CIA e i servizi britannici portarono a termine un’ondata di attentati con bombe e omicidi mirati in Iran. Egli poi si vantò di come riuscirono a far ricadere la colpa degli attentati sul presidente iraniano, Mossadegh. Capito? Queste persone si vantano di quello che fanno quarant’anni dopo.

Gli attentati di Londra hanno la stessa firma di quelli di Madrid dell’11 marzo. Ed entrambi sono quasi indistinguibili da quello di Bologna nel 1980 che uccise più di 80 persone.

L’attentato di Bologna era parte di un’operazione della CIA dal nome in codice Gladio, nella quale il governo statunitense avrebbe finanziato terroristi di destra per eseguire l’attentato del quale poi accusare forze europee di sinistra. Tutto questo venne alla luce quando due degli accusati degli attentati di Bologna entrarono nell’aula del tribunale, e furono costretti ad ammettere che erano neofascisti al soldo della CIA. Ai documenti dell’operazione Gladio è stato tolto il segreto.

Il livello di allerta terroristica era stato abbassato a Londra prima dell’attentato. Questo ha dato agli organizzatori una copertura extra per pianificare ed eseguire l’attacco senza dover evadere un assillante servizio di sicurezza.

Il governo britannico è stato smascherato in numerosi esempi di attentati a Londra dei quali era stata accusata l’IRA. Avevano persino uno dei loro agenti M15infiltrato nella squadra Omagh. Qui un archivio di prove.

Questa agenda diverrà più chiara quando in autunno Blair punterà il dito contro i già prescelti e designati capri espiatori. Per il momento si è accontentato di apparire come il capo coraggioso che ritorna immediatamente a Londra per prendere il controllo del caos.

Sondaggi della BBC che avevano mostrato come più dell’80% si opponevano al documento d’identità ora si rovesceranno esattamente nella direzione opposta. Aumenterà l’appoggio all’Unione Europea e l’incremento nei processi di globalizzazione. Chi ha da guadagnarci? Chi ha il movente?

Da Putin che fa esplodere i propri appartamenti a Israele che è dietro Hamas, appare in modo consistentemente chiara la prova che il terrorismo su vasta scala è sempre sponsorizzato dallo stato.

L’attentato al treno di Madrid è un altro esempio. E’ stato provato che gli attentatori erano informatori della polizia con stretti legami ai servizi segreti spagnoli. Essi avevano accesso alle aree di maggior sicurezza del sistema ferroviario di Madrid. Il governo spagnolo cercò inizialmente di accusare il gruppo basco dell’ETA nella speranza che la gente sostenesse il governo e la sua rielezione. Quando l’ETA negò qualsiasi coinvolgimento e il popolo cominciò a pensare ad un coinvolgimento del governo, questi dovette accusare Al-Qaeda e uccidere alcuni capri espiatori affermando che si erano fatti esplodere durante un raid.

Le esercitazioni alla metropolitana di Londra sono state usate come copertura per mettere in atto l’attacco. Questo è il più grande indizio che punta direttamente ai livelli più segreti della classe dirigente britannica che appaiono dietro gli attentati.

Fonte: www.prisonplanet.com (tradotto per comedonchisciotte.org)
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